2012: Tra leggenda e realtà

Di profezie se ne sono avute svariate, a partire dagli “oscuri presagi” dei tempi antichi, a Nostradamus, per arrivare alla ormai famosa profezia apocalittica del 21 dicembre 2012. C’è innanzitutto da dire che non è né la prima, né l’ultima profezia di questo tipo; basti pensare al Kali Yuga secondo il calendario induista, o all’Apocalisse di Giovanni. Si può vedere come l’escatologia ha sempre pane per i suoi denti.
Il problema di quest’ultima profezia, è che rapportata al calendario Gregoriano, dovrebbe verificarsi fra poco più di quattro anni, un tempo incredibilmente breve se confrontato alle altre; per cui è normale che faccia molto scalpore. La profezia è dettata dalla fine del quinto Lungo Computo del calendario Maya, e quindi ciò corrisponderebbe a una nuova era, al cui inizio vi saranno profonde trasformazioni ed eventi di rilievo che segneranno il passaggio dalla precedente a questa. Sebbene non si intenda propriamente “fine del mondo” intesa come “distruzione”, svariate persone abbracciano le teorie complottiste secondo le quali vi saranno cambiamenti così profondi da decretare la fine del mondo come lo conosciamo oggi. Il problema è quando questa “paura”, se così la vogliamo chiamare, diventa paranoia. È facile immaginare svariati fatti che potrebbero verificarsi all’avverarsi della profezia, come anche la dietrologia ci insegna quanto sia facile, una volta passato il termine fissato dalla profezia,  creare collegamenti piuttosto improbabili tra avvenimenti e teorie in modo da far risultare tutto con un senso apparente e quindi come se la profezia davvero prevedesse quello. In realtà, tutto il sistema di queste premonizioni si basa proprio sul fatto del loro essere generiche e quantomeno variamente interpretabili. Non è un caso che ad esempio l’Apocalisse di Giovanni sia tra i libri di più difficile interpretazione a causa del suo mastodontico corredo di simboli e metafore utilizzate. Anche le stesse profezie di Nostradamus, sono estremamente generiche e si potrebbero, virtualmente, applicare a qualunque avvenimento di una certa rilevanza, dato che ad ogni simbolo ognuno può dare un significato diverso. Stesso discorso anche per gli avvenimenti che sembrano anticipare ciò che accadrà al compiersi della profezia, che sempre secondo i Maya si verificheranno proprio in quest’ultimo k’atun che va dal 1993 al 21 dicembre 2008: qualunque evento potrebbe essere considerato come facente parte dell’ascesa verso il climax finale che è la fine del mondo, secondo alcuni, o l’inizio di una nuova e completamente nuova era secondo altri. Concludo dicendo che, quindi, secondo me non c’è bisogno di prendere così sul serio ogni tentativo di unione di coincidenze che cercherebbero di dar credito a una qualunque profezia. Ma forse, ragionando in pura maniera materialistica, diventa tutto più facile: nulla potrà mai essere predetto, per il fatto stesso che non è ancora avvenuto. O meglio, tutto può essere calcolato a partire da tutti i piccoli eventi che forse possono sembrare “casuali”, ma di certo è impossibile che dal nulla si generi un evento assolutamente improbabile e di così grandi dimensioni.

Articolo scritto per Eureka! Giornalino n.48 – www.eurekagiornalino.it

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3 risposte

  1. clikkabisticcia ha detto:

    No ma io dico siete tutti dei gran cretini? ma come si fa a credere a ste scemenze. Primo se lo sono fatti uscire fuori i maya 3 anni prima? io penso che siano dei gran cretini chi ci crede e poi vedremo se moriremo.

  2. cicciolina ha detto:

    io dico che il 2012 deve essere inteso un po’ come una festa xkè sei noi usiamo un calendario basato su 365 giorni ,i maia ne usavano un altro che xò durava 144 mila anni o quanto era.è un po’ come il 31 dicembre mica noi ogni 31 dicembre diciamo ke è la fine del mondo.dovete pensare invece al 2012 come un capodanno in pieno dicembre!!!

  3. lulù97 ha detto:

    raga io da una parte ho paura e dall’altra credo che siano delle stupidagini cmq speriamo ke i maya abbiano sbaglito le loro previsioni

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