Filosofia: schemi e mini-riassunti III liceo

Kant

  • Attività divisa in periodo pre-critico e critico, con spartiacque nella dissertazione del '70
  • "De mundi sensibilis atque intelligibilis formis et principis" – nel '70
  • La prima critica nel '81
  • Nel '70 solo la sensibilità viene considerata, e non l'intelletto. Distingue ancora tra conoscenza sensibile e intellettiva, e distingue anche tra fenomeno (sensibile) e noumeno (intellettuale)
  • (da qui in poi si parlerà solo del Kant del '81 e non del precritico)
  • La sensibilità per Kant è sia attiva che passiva, in quanto nel momento in cui riceve modifica le impressioni che riceve, in relazione allo spazio e al tempo (le forme a priori della conoscenza)
  • Trascendentale = lo studio delle condizioni della conoscenza (spazio-tempo, categorie, etc.)
    Lo spazio e il tempo sono le condizioni fondamentali della conoscenza
  • L'oggetto da conoscere è il fenomeno
  • Il noumeno è invece la cosa in se, indipendente dal soggetto, ed è conoscibile solo da Dio
  • Kant come criticista, parte dal dubbio scettico di Hume per cercare i fondamenti della conoscenza pura.
  • Estetica = spiegazione della matematica, Analitica = fisica
    Estetica = la sensibilità, Analitica = l'intelletto
  • Distingue tre tipi di giudizi:
  • Giudizi analitici a priori – tautologici, non fecondi e universali. (es: il corpo è esteso), contengono il predicato già nel soggetto. Si fondano sul principio di identità e non contraddizione.
  • Giudizi sintetici a posteriori – fecondi, non universali e non necessari. (es: il maglione è blu)
  • Gli unici validi scientificamente sono i giudizi sintetici a priori, universali, fecondi e necessari. Non derivano inoltre dall'esperienza. (es: 7 più 5 uguale a 12).
  • La conoscenza per Kant è unione di forma (il numero fisso di filtri mediante i quali si conosce) e materia (la molteplicità delle impressioni sensibili)
  • Stravolge i tradizionali rapporti soggetto-oggetto
  • Rivoluzione copernicana kantiana: è l'oggetto che ruota attorno al soggetto, e non il contrario
  • La scienza è feconda, universale e necessaria proprio perché fenomenica
  • Spazio e tempo come "intuizioni pure"
  • Spazio = forma del senso esterno; Tempo = forma del senso interno
  • Per Kant spazio e tempo sono forme a priori della conoscenza, e non sono né derivanti dall'esperienza, né metafisiche
  • Geometria che ha il fondamento nel senso esterno, Aritmetica nel senso interno
  • Le categorie di Kant sono 12, come in Aristotele v'erano 12 giudizi; infatti si riferisce al soggetto e non all'oggetto.
  • Le categorie sono funzioni sintetizzatrici dell'intelletto
  • Dialettica: als ob (come se), la metafisica è solo un esigenza.
  • Ragione in senso lato: l'intera ragione umana
  • Ragione in senso stretto: quando la ragione tenta di andare al di là dell'esperienza per raggiungere gli assoluti metafisici.
  • Conoscere significa giudicare, ovvero mettere in relazione un soggetto con un predicato
  • Io penso = il centro dell'analitica trascendentale. È l'autocoscienza. Questo non è il cogito cartesiano, che invece è una sostanza conoscibile, ma è solo una funzione critica.
  • Estetica: studia spazio e tempo, le forme a priori della sensibilità
  • Analitica: studia l'intelletto, con le sue forme a priori, ovvero le categorie
  • Il ponte tra sensibilità e intelletto è dato dal tempo.
  • Gli oggetti della metafisica, Dio, anima e mondo, non sono oggetto di intuizione e non sono conoscibili.
  • Nuomeno negativo: ciò che si può solo pensare e non conoscere.
  • Nuomeno positivo: ciò che solo Dio, se ci fosse, potrebbe conoscere.
  • La Dialettica è lo studio delle antinomie della ragione, degli errori inevitabili in cui inciampa la ragione quando pretende di conoscere andando oltre la stessa ragione.
  • Dialettica divisa in psicologia razionale (che spiega l'idea di anima), cosmologia razionale (l'idea di mondo), teologia razionale (idea di Dio).
  • Tutte e tre considerate come pseudo-scienze. Che incappano in una serie di paralogismi, ovvero ragionamenti sbagliati, ad esempio "anima" usato prima come sostanza e poi come funzione. Riguardo la teologia, l'esempio de' "cento talleri nella mia mente non sono cento talleri nella mia tasca"
  • Ragion pratica = volontà mossa da una ragione pratica pura (e non empirica, altrimenti sarebbe una morale eteronoma)
  • Non è direttamente la volontà, ma è la volontà quando è mossa da una ragione pratica pura, non inquinata dall'esperienza, dai sentimenti, etc.
  • È una morale formale: rivoluzione copernicana nella ragion pratica. Non dice COSA fare, ma COME farlo.
  • Etica dell'intenzionalità. La praxis, però, dipende anche dalla cosiddetta eterogenesi dei fini.
  • Massime = principi pratici soggettivi (es: devo mangiare la mattina, dipendono dal soggetto)
  • Imperativi, divisi in ipotetici (se vuoi questo, allora devi…) e categorici (devi, indipendentemente da altro)
  • La ragione teoretica dà la forma all'esperienza rendendola conoscibile. La ragion pratica indica le forme in cui volgere l'azione.
  • La legge morale è sempre un imperativo categorico, il quale non ha un fine ma è fine a se stesso.
  • Mussen = dovere naturale (es, tutti gli uomini devono morire)
  • Sollen = dovere morale (gli uomini devono essere buoni con gli altri)
  • Tale dovere morale presuppone la libertà di scelta, e riguarda, quindi, solo gli uomini.

 

Hegel

  • Dialettica per Hegel: legge logica e ontologica del reale
  • Il finito si concepisce idealisticamente come separato dall'infinito, ma in realtà appartiene già all'infinito, e già esso è infinito.
  • Tesi: essere in sé -> la logica
  • Antitesi: essere fuori di sé -> filosofia della natura
  • Sintesi: essere in sé e per sé -> filosofia dello spirito
  • Panlogismo hegeliano: la ragione coincide con la realtà, e la realtà con la realtà.
  • Filosofia speculativa: soggetto e oggetto si possono invertire.
  • Fenomenologia dello spirito: il manifestarsi dello spirito a differenti livelli.
  • Due piani contrapposti: spirito assoluto e coscienza empirica.
  • Due triadi:

    • Coscienza -> autocoscienza -> ragione
    • Spirito -> religione -> sapere assoluto
  • Nell'autocoscienza c'è la figura dialettica del servo-padrone e della coscienza infelice (vive in funzione di qualcosa che non è in questo mondo, come la coscienza cristiana).
  • Quando la coscienza infelice comprende di essere tutta la realtà, e che la trascendenza è dentro di sé, si passa alla ragione.
  • La logicaparte dal sapere assoluto; coincide con la storia della dialettica fino a Kant.
  • È la legge stessa dell'assoluto, intesa come logos.
  • Ha tre fasi:

    • Logica dell'essere (essere -> nulla -> divenire)
    • Logica dell'essenza
    • Logica del concetto
  • Filosofia della natura: è l'idea fuori di sé

    • Meccanica: natura amorfa
    • Fisica: natura nelle forme naturali
    • Organica: la vita organica
  • Quando nasce lo spirito soggettivo si passa alla filosofia dello spirito
  • Filosofia dello spirito:
  • Si divide lo spirito in spirito in senso stretto (lo spirito soggettivo, che ha a che fare con la polis), e spirito in senso ampio (tutto l'insieme di spirito soggettivo, oggettivo e assoluto).
  • Vi è l'aufhebung, il superamento con la conservazione dei momenti precedenti. Tutti i momenti sono assolutamente contemporanei.
  • La filosofia dello spirito è composta da tre triadi:

    • Spirito soggettivo: quando nell'uomo si risveglia la coscienza (antropologia (anima) -> fenomenologia (coscienza) -> psicologia).
    • Spirito oggettivo: il momento della realizzazione della libertà (diritto -> moralità -> eticità (famiglia, società civile, stato etico)).
    • Spirito assoluto: l'idea che si conosce in maniera assoluta (arte (oggettività), religione (soggettività), filosofia).

 

Sinistra hegeliana e Feuerbach

  • Inversione dei rapporti di predicazione di Hegel. La vita deriva dalla coscienza e non viceversa.
  • Inverte i rapporti di predicazione: il soggetto diventa di nuovo soggetto e l'oggetto di nuovo oggetto.
    Bisogna tornare al normale rapporto concreto/astratto.
  • L'esistenza umana non è wesen ma da sein.
  • Il cuore di ogni religione è l'antropologia.
  • La coscienza religiosa è frutto di un alienazione religiosa, l'uscita della coscienza umana fuori di sé che non riconosce più quello che ha creato.
  • Proietta fuori le sue mancanze, i suoi desideri, le sue ambizioni, fino a generare quello che noi chiamiamo Dio.
  • L'ateismo è il vero metodo della ricerca filosofica.
  • L'uomo è "quello che mangia", l'uomo è prima vita materiale e dopo pensiero.

 

 

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