Il pozzo senza fondo

Ti fermi sul bordo e guardi in basso.é tutto buio.
annaspi affannosamente a destra e con le dita trovi un bottone immerso nell’oscurità.senza pensarci due volte,lo premi.

la luce avvampa improvvisamente e i tuoi occhi iniziano a lacrimare.adesso puoi guardare in basso,e per la prima volta vedi e il tuo piano suicida inizia a venir meno,perchè sei assalito da un’angosciosa paura.
sotto i tuoi occhi si stende apparentemente all’infinito una cavità nel terreno,un buco rotondo e molto largo,che si inoltra nelle viscere della terra.
è ipertecnologico e sembra uno scarico del wc del quarantesimo secolo,sempre che nel quarantesimo secolo si usino ancora i wc.
le pareti sono illluminate da luci al neon che rischiarano di una luce abbagliante,la più abbagliante mai vista,e fa davvero male.
allora pensi che se vuoi suicidarti,non c’è modo migliore di buttarsi in quel buco.
ma hai paura e inizi a venire meno,e resti tremante sul bordo a fissare giù.più volte provi a buttarti,ma non ci riesci.qualcosa ti trattiene,come se il tuo ego si rifiutasse di compiere un atto simile.

come se dicesse:"jack,è un brutto periodo per te,hai perso moglie e figli,sei stato licenziato e tornando a casa abbattuto hai visto cadere qualcosa dal cielo,e ti sei diretto sul luogo dell’impatto,e hai subito trovato una cavità infinita che si inoltra nel terreno e stai pensando di buttartici dentro.ma non farlo.la tua vita è preziosa,unica.non puoi buttarla così.i problemi,pur gravi che siano,offrono sempre una via di uscita.non buttarti,ascolta la tua coscienza,il tuo personale grillo parlante.NON FARLO."

ma,purtroppo,non l’ascolti.ti fermi ancora un istante a guardare giù,a guardare l’infinito,tiri un enorme sospiro e ti getti.

l’aria ti sferza in volto mentre precipiti verso l’ignoto.pensi di aver fatto la scelta giusta.pensi che il suicidio risolva davvero tutti i problemi.

sei un povero sciocco.
cadi e cadi e cadi e non finisci mai,sempre più giù,sempre più in basso,e a un tratto la luce scompare e all’improvviso ti ritrovi immmerso nel buio,non vedi dove stai andando e ti preoccupi.
poi inizi a sentire caldo,a sudare,e le pareti si illuminano di rosso.
fuoco e fiamme.
a un certo punto il calore diventa insostenibile,e inizi a urlare,ti rendi conto che sei stato pazzo a sprecare la tua vita in quel modo,ma ormai è troppo tardi.
pagherai con la vita il tuo errore.e cadi,sempre più in basso,molto veloce,in quell’enorme buco,e piangi.
poi il tunnel finisce e all’improvviso ti ritrovi nello spazio.

all’improvviso vedi la volta spaziale costellata da tante stelle luccicanti,e in fondo a quell’oscurità un essere immondo,qualcosa che non può essere definito un essere,almeno non nel senso stretto della parola.
una massa informe che ingloba dentro di sè la luce,qualcosa che ti fa raggelare il sangue nelle vene.
lo guardi,mentre precipiti nel gelido silenzio della notte.

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