Inner Circles

Ciò che non esiste, non può essere distrutto”

È dietro a questo assunto che probabilmente si nasconde tutto ciò che dona forza a tutto questo sistema che è invisibile, ma i cui effetti risaltano nel tempo. Immaginiamo una sorta di “circolo interno”, dove nessuno sa chi è a capo di esso nè tantomeno di come funziona; una darknet invisibile che si appoggia a qualcosa di comune e alla portata di tutti.
Pochi fedeli, molti bramosi di sapere, che etichettano il tutto come leggenda, e da lì diventa mito.

Già solo pensando al riguardo di internet, una sterminata miniera di informazioni, solo che ai comuni mortali non ne appaiono che pochi frammenti: i motori di ricerca sono tantissimi, sebbene spesso se ne usino solo quei tre o quattro più “famosi”, e come non pensare poi ai siti web che scelgono di non essere schedati nei motori di ricerca.
E i newsgroup privati, le VPN invisibili, le intranet e le reti criptate, ma anche solo i mini-siti basati su server privati di fortuna, che nella necessità possono essere smantellati in pochi minuti.

Se da un lato tutto ciò può sembrare pericoloso, magari anche vedendo la moltitudine di informazioni facilmente reperibili in giro (sintesi di veleni, esplosivi, oltre ad altri articoli non proprio “tranquilli”), c’è anche da dire che è meglio conoscere il proprio nemico, anzichè schermarsi da esso facendo finta che tutto ciò non esiste.
Perchè è proprio sul fatto della non-esistenza che si basa tutto: se non esiste, come possono contestarlo? Spesso sono i media e l’informazione in generale che tenta di dare una forma, quando invece essa non c’è. Fatti slegati e magari senza nessi tra loro, raggruppati, quasi a forza, insieme; scatenando una rete di catene di fatti e avvenimenti che porta solo a confondere il tutto. Arma a doppio taglio, dunque; confusione e dissimulazione, ma d’altro canto anche avvelenamento di prove.

Tutto questo, solo per far aprire gli occhi su come a volte ciò che non vediamo non è detto che non esista, e su come ciò che vediamo non è detto che sia davvero nella sua forma “pura” e non un mero drappeggio destinato a cedere davanti a una copertura così sottile e robusta, ma che al tempo stesso nasconde il nulla più totale.
Ognuno può interpretare il messaggio a modo suo, sia in chiave di “non fidarsi di nessuno”, o come “è tutto un complotto”; ma se state già pensando alle classiche tesi complottistiche, allora siete sulla cattiva strada.

Ogni uomo è unico a modo suo, e sebbene molti uomini possono avere idee in comune, nessuno di essi si eleverà dall’avere una sua personale visione delle cose”

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