La babysitter e l’assassino

La leggenda in breve

La leggenda è solitamente questa, seppur come qualche piccola variante sul finale, che vedremo più avanti.

C’è una ragazza, di solito abbastanza giovane, che fa da babysitter a due (ma anche di più a volte) bambini, in una casa piuttosto grande e isolata, di sera tarda.
E’ molto buio, e la babysitter ha appena messo a dormire i bambini…
Torna quindi al piano inferiore, e si siede a guardare la televisione (o, in altre varianti, solite cose tipo leggere un libro etc.).
A un certo punto, squilla il telefono. La ragazza risponde, eppure non c’è nessuno a parlare ma si sente solo un respiro.
E così via, altre due, tre, quattro telefonate, dove però a volte lo sconosciuto parla “hai controllato i bambini?” etc.
La ragazza è ormai molto spaventata, e telefona a un agente di polizia (in altre versioni l’agente lo chiama già alla seconda telefonata sospetta) e questi li comunica che rintraccerà la chiamata se riuscirà a fare stare al telefono lo sconosciuto per almeno sessanta secondi.
Lo sconosciuto richiama e la ragazza riesce a farlo stare al telefono per più di sessanta secondi.
Qui c’è il climax del tutto: l’agente di polizia richiama e comunica alla ragazza: “scappa subito dalla casa, le telefonate provengono da dentro l’abitazione”.

Adesso, la leggenda si articola in molti finali differenti, tra i più “a lieto fine” e quelli ben più scabrosi:

  1. La ragazza corre subito verso la porta, mentre da dietro vede una figura oscura che scende dalle scale.
    La ragazza scappa, e subito dopo arriva la polizia, che trova i bambini assassinati nei loro letti.
    L’assassino entrato da una finestra, viene ritrovato qualche chilometro più lontano con un coltello da macellaio.
  2. La ragazza si trovava al piano superiore al momento della telefonata. Questa trova i bambini ancora nei loro letti, li prende e scappa via dalla casa.
  3. Come al punto 2, però i bambini sono legati e nascosti nel bagno (o in un altra piccola stanza) adiacente alla loro camera.
  4. Come al punto 1, però i bambini non sono morti ma soltanto legati in una stanza.
  5. Nella più “a triste fine”, sia la babysitter che i bambini sono tutti morti quando arriva la polizia. Questa versione è piuttosto rara, in quanto la stessa leggenda si basa sulla babysitter che scappa da un qualcosa che “non riesce a vedere”.
  6. C’è anche un particolare, direi abbastanza importante che varia: infatti, a volte viene raccontato che la babysitter si trova faccia a faccia con lo sconosciuto, mentre in altre non lo vede nemmeno quando scappa.

Spin-off umoristici

In una curiosa versione a stampo umoristico di questa leggenda, era in realtà un bambino che faceva le strane telefonate con un cellulare; mentre fingeva di dormire agli occhi della babysitter.

Riprese cinematografiche

La stessa leggenda è stata discussa nel film “Urban Legend”.
Un film invece ben più di miglior fattura, che riprende esclusivamente questa leggenda è: “Chiamata da uno sconosciuto” (nome originale inglese “When a Stranger Calls”. Questo film è stato fatto due volte, la prima edizione nel 1979, con una fine piuttosto macabra.
La seconda, nel 2006, con contenuti etc. più moderni (ad esempio la casa ha un allarme, ecc…) ha un finale più a lieto fine.

Conclusione

E’ la classica leggenda americana, infatti negli stati uniti è molto più diffuso affidarsi a ragazze come babysitter, mentre in Italia di solito si lascia i bambini a parenti, amici ecc… ad esempio.
Si basa appunto su una sorta di “paura” del lasciare dei bambini (piccoli, di solito) a una ragazza giovane.

Riepilogo leggenda:

Nome: “la babysitter e l’assassino”, “the babysitter and the man upstairs” (nome originale inglese).
Descrizione: Chiamate sconosciute a una babysitter lasciata da sola in una casa ad accudire alcuni bambini.
Keywords: americana, babysitter, assassini, bambini.

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