Prosodia greca

La prosodia è lo studio della quantità delle sillabe. Le maggiori difficoltà nella lettura della poesia greca si hanno per il fatto che l'italiano ha un accento tonale, mentre il greco un accento musicale.
Ci sono alcune regole fondamentali nella prosodia greca:

• Una sillaba che comprenda una vocale lunga o un dittongo (anche quelli con lo iota sottoscritto) è detta sillaba lunga per natura. La eta e l'omega sono le vocali lunghe in greco.
• Una sillaba che contenga una vocale breve seguita da due o più consonanti, o da una consonante doppia, è detta lunga per posizione.
• Positio debilis – è un sottocaso della seconda regola. È il fenomeno per cui una sillaba con vocale breve seguita da una muta + liquida, può essere nel verso ancipite (quindi o breve o lunga a seconda dei casi).
? Avviene in particolar modo quando le due consonanti appartengono allo stesso vocabolo, o quando costituiscono le iniziali del vocabolo successivo.
? Se invece muta e liquida appartengono a due vocaboli differenti, o sono gli elementi di una parola composta, la sillaba precedente con vocale breve si allunga sempre.
Es: ek leipw – in questo caso la epsilon iniziale è lunga, e non obbedisce alla positio debilis ma alla legge della lunga per posizione.
• Correptio attica – è il fenomeno per cui ogni vocale in positio debilis è sempre breve e non lunga. È una legge applicata soprattutto nella commedia attica, ma è applicata anche ad Omero.
La vocale in posizione debole è sempre breve.

Oltre a queste quattro fondamentali, ve ne sono diverse altre, tra cui:

• Diastole prosodica – è l'allungamento di una vocale breve per natura, nel caso in cui essa appartenga ad una parola che per la sua natura prosodica non è adattabile ad un tipo particolare di verso.
Quindi, non è nient'altro che l'allungamento di una vocale, a discrezione del poeta nel caso la parola scelta non si riesca ad adattare al verso.
? Nell'allungamento, la alfa si allunga in alfa lunga o eta; l'epsilon in dittongo -ei; l'omicron nel dittongo -ou.
Es: uper ala, diventerà: upeir ala.
• Elisione – quando le vocali brevi in fine di parola nelle parole che sono seguite da un'altra parola che inizia per vocale lunga, cade la vocale breve.
• Aferesi – se una parola finisce con una vocale lunga e la successiva con una vocale breve, cade la vocale breve.
• Crasi – è la contrazione di due vocali che sono in due parole diverse, che si uniscono in una sola vocale.
• Sinalefe – è la pronuncia di due vocali o dittonghi alla fine di una parola e all'inizio di un'altra, in una sola emissione di fiato. In questo caso quindi due vocali o dittonghi si considerano una sola sillaba.
• Sinizesi – è lo stesso fenomeno della sinalefe, ma non riguarda due parole diverse, ma due vocali o due dittonghi appartenenti ad una sola parola.
• Dieresi – è l'inverso della sinizesi, due vocali vengono considerate due sillabe differenti, quando invece normalmente sono considerate sillaba unica.
• Apocope – la caduta della vocale breve finale ad un vocabolo.
• Sincope – la caduta di una vocale interna ad un vocabolo.
• Epentesi – è l'inserzione di una vocale in mezzo a due consonanti. È una sorta di inverso della sincope.
• Tmesi – quando una parola viene spezzata, e in mezzo alle due parti vengono inseriti altri vocaboli. Ad esempio avaballo viene diviso in ava + ballo, e nel mezzo uno o più vocaboli.

Inoltre, due metatesi, che possono riguardare lo scambio di consonanti o vocali.

• Metatesi quantitativa – è lo scambio della quantità tra due vocali. Se due consonanti consecutive la prima è la lunga e la seconda è breve, si ha la metatesi quantitativa con l'inversione delle quantità.
Es: polnos -> polews.
• Metatesi consonantica – è lo scambio delle consonanti per ragioni metriche.
 

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