Salviamo il milite ignoto

Esercizio difficile ma indispensabile         
 
E’ bene che questo esercizio inizi nel tardo pomeriggio, intorno alle 17 e 30.
Andate in città, in centro, e dirigetevi verso il monumento
del milite ignoto.
Gli girate intorno e non potete fare a meno di pensare che architettonicamente orrendo, che le parole incise trasudano retorica a piene mani e che, nel complesso è proprio una brutta cosa.
Pensate che è una brutta cosa anche perchè, sotto quelle pietre c’è il corpo di un giovane, forse di un ragazzo appena ventenne.
Forse, forse, perchè di lui ormai si sanno poche cose:               
 
1.     Soldato
2.     Giovane
3.         Morto
4.         Ignoto
 
E quella brutta cosa che lo sovrasta è forse l’ultima delle ingiustizie che è costretto a sopportare.
Come aiutarlo? Non si può, proprio non si può, ed è bene pensare che quando si riducono le persone in questo stato, quando le si uccide, non è più possibile fare niente per aiutarle.
Non è la fiera delle banalità, almeno se pensiamo che in questo momento si stanno combattendo ufficialmente 56 guerre.
Divagate pure su questi temi ma cominciate a dirigervi verso la prima caserma.
Eccola, e l’ora è quella giusta, è la libera uscita.
Li vedete uscire a gruppi, chi s’incammina a piedi verso il centro, chi si stringe in un’auto, chi attende alla fermata dell’autobus.
Si chiamano fra di loro, quindi hanno ancora un nome e voi dovete fare di tutto perchè tutti lo conservino, perchè conservino il nome e la propria vita.
Sembra una cosa facile eppure, ottanta anni fa, da una caserma
come questa uscì un gruppo di soldati-ragazzi e qualcuno tra loro perse la vita e il nome e finì in quella brutta cosa che poco prima avete osservato.
Se, allora, qualcuno di voi avesse potuto fare qualcosa forse la fine della sua storia sarebbe stata diversa.
Ma ora, fuori da quella caserma ci siete e decidete di provare.
E allora vi conviene seguire quei soldati, osservarli mentre attraversano la strada,
 
individuare il prossimo milite ignoto e tentare di salvarlo.
 
Forse è quello che attraversa la strada con coraggio e disinvoltura.
Si, può essere quello ma anche quell’altro che se ne sta in disparte e che non parla mai. Quello che offre sigarette a tutti forse Š ricco ma può anche essere generoso e la generosità, in un futuro potrebbe giocargli un brutto scherzo.
Quello grasso potrebbe essere un facile bersaglio ma anche quel soldato alto rischierebbe molto.
Capite che non è così che potete salvarlo, non saprete mai chi è e per questo
 
non ci resta che salvarli tutti, tutti.
 
Per cambiare la sua storia e anche quella di tutti quei soldati non ci resta che cambiare la nostra storia, quella di tutti noi.
Pensate che se ci adopriamo per non far scoppiare la prossima guerra avrete risolto il problema. E’ vero.
Se 3250 anni fa fossero stati d’accordo con voi, il giovane Eusperide, bravo contadino di Micene e bravo pastore, non sarebbe morto sotto le mura di Troia, una città della quale, fino ad allora, non aveva mai sentito neppure il nome.
Anche Vincenzo, pescatore siciliano, forse nel 1914 non avrebbe conosciuto il Trentino, terra bellissima, sconosciuta e patria di Federico che dieci anni dopo non sarebbe andato a conoscere di persona l’Africa e così via.
Non avrebbero conosciuto queste terre ma, almeno non vi avrebbero perso la vita e il nome in quell’ assurda lezione di geografia.
Per loro e, soprattutto per tutti quanti noi, ci opporremo a questa forma insensata di turismo. Non è vero ?

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Una risposta

  1. Milite ignoto ha detto:

    Mi scusi, sono anche io un “possibile milite ignoto” e devo dire che il suo articolo è indecoroso quanto stupido. Da quello che scrive posso dedurre che sa ben poco delle forze armate italiane, si sarà perso pure che la leva ormai non esiste da anni e che oggi siamo tutti professionisti! Mi auguro davvero che possa leggere perchè non mi sono mai sentito così offeso dalle parole di un giornalista, eppure ne dite tante. Le posso assicurare che le persone cadute in servizio per la Patria hanno eseguito il dovere massimo del proprio giuramento e anche del nostro amato inno, sono eroi e basta.
    Non mi sono dilungato a spiegare tanti dettagli perché la gente come te neppure capirebbe, a giudicare anche dai commenti per il Vittoriano..che indecenza

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