Scherzi informatici per pesci d’aprile e non…

È da tempo che ormai girano liste di questo genere. Ho deciso di raccogliere i più famosi scherzi informatici per un pesce d’aprile che ha come vittima il computer di qualcuno che non ci sta particolarmente simpatico… Alcuni di questi sono semplici e facili da attuare, altri leggermente più complicati, ma decisamente più bastardi…

1) Il topo dispettoso. E’ un classico intramontabile: un pezzo di nastro adesivo opaco incollato sotto la pallina o il sensore del mouse. Non occorrono conoscenze informatiche, funziona con qualsiasi sistema operativo, si applica in pochi secondi e garantisce un buon quarto d’ora di annaspamenti e improperi da parte della vittima. E’ particolarmente efficace sui presunti esperti, che sicuramente andranno a cercare chissà quale errore di configurazione prima di pensare all’eventualità di una burla. Unica precauzione: attenzione ai mouse scagliati con rabbia, fanno male.

2) Il topo dispettoso 2. Nelle proprietà del mouse, scambiate il pulsante destro col sinistro o selezionate l’opzione per mancini. Attendere in disparte, cercando di restare seri per non tradirsi.

3) Desktop paralizzato. Catturate la schermata corrente della vittima e impostatela come sfondo del suo desktop, avendo cura di togliere le icone standard dal desktop. Se usate Windows, usate il Task Manager per terminare la barra delle applicazioni.

4) Tastiera QWERTY? Meglio ABCDEF! Attenzione: questa burla richiede tempo e competenza tecnica, ma è di sicuro effetto se la vittima non sa digitare senza guardare la tastiera. Quasi tutte le tastiere hanno tasti staccabili: le lettere sono intercambiabili. Scambiatele, mettendole in ordine alfabetico, e dite che mentre la vittima era assente è passato il tecnico e ha "rimesso in ordine" la tastiera.

5) La password non funziona. Impostate la configurazione della tastiera alla modalità Dvorak, che cambia le posizioni di quasi tutte le lettere, e poi chiudete la sessione di lavoro della vittima facendo logout. Poi contate quante volte immette la password di login senza potersi accorgere che cosa sta digitando.

6) L’analfabeta. Quasi tutti i programmi di scrittura hanno una funzione di autocorrezione. Salvate la configurazione originale e sostituite il file di autocorrezione con una versione su misura, che corregga per esempio "hanno" in "anno", "ho" in "c’ho", "sarei" in "sarebbi", il nome del capo in "Pistola", "il" in "er", "distinti saluti" in "vaffan….", "Linux" in "Windows", e così via. Sbizzarritevi.

7) XP/2000 non crasha più? Ci penso io. E’ indirettamente una testimonianza dei progressi fatti da Microsoft il fatto che sia necessario ricorrere a un sotterfugio per indurre Windows XP ad andare in crash. Editate il registro di configurazione e trovate la chiave HKEY_LOCAL_MACHINE\SYSTEM\CurrentControlSet\Services\i8042prt\Parameters. In questa chiave, create un nuovo DWORD, chiamatelo CrashOnCtrlScroll e assegnategli il valore 1. Chiudete e riavviate, poi scommettete con la vittima che vi bastano due dita per mandare in crash Windows. Fatto questo, se tenete premuto il tasto Ctrl di destra e premete due volte il tasto BlocScorr, otterrete la mitica Schermata Blu della Morte oppure un riavvio totale. E’ consigliabile accertarsi che la vittima non abbia dati non salvati nelle applicazioni aperte. Questa "funzione" è documentata da Microsoft.

8) Il riavvio infinito di Windows. Aumentate la vostra reputazione di guru informatici con questa rapida modifica. Nel computer della vittima, fate clic destro sul menu Start. Scegliete Esplora cartella Utenti, andate nella cartella Programmi\Esecuzione automatica e create un nuovo collegamento immettendo come percorso "%windir%\system32\shutdown.exe -r -t 00" (senza le virgolette). Date un nome non troppo ovvio al collegamento. Attendete che la vittima riavvii il computer: Windows partirà e si chiuderà subito automaticamente. Lasciate che la vittima diventi sufficientemente furibonda a furia di riaccendere il PC e vederlo spegnersi, poi intervenite con la taumaturgica manina: premete Maiusc mentre parte Windows e cancellate con discrezione il collegamento.

9) Problemi di connessione. Andate nel file hosts del sistema operativo (su windows è solitamente in C:\Windows\System32\drivers\etc), il file si chiama "hosts" senza alcuna estensione particolare. Apritelo con blocco note, e a questo punto scegliete alcuni siti tanto cari all’utente "vittima", ad esempio google.it o facebook.com, e inserite, per ognuno dei siti, una nuova riga con scritto "127.0.0.1 nomedelsito.com" (senza virgolette). Quindi ad esempio per google.it inserite "127.0.0.1 google.it".
Così facendo sarà impossibile accedere a quel sito poichè il sistema rifiuterà di trovarne l’indirizzo IP reale pensando che sia 127.0.0.1. Passerà non poco tempo prima che l’utente vada a guardare proprio nel file hosts (sempre che ne conosca l’esistenza) e chissà a quanti altri problemi di connessione penserà prima di trovare la causa reale…

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Una risposta

  1. enzo ha detto:

    bestiali…

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