Piattaforme streaming: l’ultima frontiera dei videogame

Da qualche anno a questa parte se ne sente parlare con una certa insistenza: si tratta del cloud gaming, un servizio che consente di giocare ai videogiochi a distanza, senza possedere gli hardware solitamente necessari per l’esecuzione di un software.
Dal 2000 ad oggi le software house si sono evolute notevolmente e di conseguenza anche i videogame risultano potenziati: tra motori grafici e quant’altro, il peso stesso dei file è aumentato a dismisura: basti pensare che oggi un singolo videogioco può occupare diversi GB di spazio contro i 2 MB dei titoli a 16 bit di Sega Mega Drive o Super Nintendo. Di conseguenza, le macchine utili per far girare i giochi più moderni sono infinitamente più potenti di quelle del passato. Considerando che una generazione di console ha una durata media di 4-5 anni, il rinnovo diventa dispendioso anche in termini di risorse economiche.

Le piattaforme di videogiochi in streaming risolvono il problema alla base, connettendo l’utente con dei server remoti, che a quanto pare sono ancora più performanti delle console messe normalmente in commercio. In pratica, i titoli non vengono processati sul sistema che si sta utilizzando, che può essere anche un semplice smartphone, bensì su un computer esterno: al giocatore viene trasmessa pertanto l’immagine finale, abbattendo tutti gli ostacoli della compatibilità. In soldoni, anche chi non dispone di hardware all’ultimo grido può godersi tranquillamente la “next-gen”.

Molti grandi marchi dell’industria dell’intrattenimento stanno già fiutando l’affare e sondando il terreno. Persino Netflix si è lanciata nel mercato videoludico, proponendo giochi ispirati alle serie tv da essa stessa prodotte. Per certi versi, il cloud gaming è paragonabile alle sezioni live delle piattaforme di casinò, nelle quali si gioca in tempo reale interfacciandocisi con delle sale veramente esistenti.
Lì dove gli avventori si scervellano tra i conteggi delle carte e la
percentuale di vittoria alle slot, il gioco a distanza è già avviato da tempo. Di conseguenza, niente vieta di sperimentare un sistema altrettanto rivoluzionario nel mondo dei videogiochi.

L’escalation ha preso il via. Negli ultimi tempi anche Samsung, noto produttore di tv, ha comunicato l’ingresso di Xbox su Samsung Gaming Hub, la propria piattaforma streaming per il gaming messa a disposizione direttamente sui televisori di ultima generazione. Insomma, nemmeno il computer è più indispensabile per vivere una degna esperienza videoludica. Il vantaggio risiede evidentemente nella possibilità di accedere in maniera più immediata a titoli storici come a quelli appena usciti. Ciò da cui non si può prescindere è l’utilizzo di un gamepad collegabile via bluetooth, fosse anche solo per questione di comodità, ma i controller possono essere offerti anche dalla piattaforma stessa.

Il dubbio che potrebbe sorgere di fronte a cotanta innovazione riguarda principalmente la latenza. Le prestazioni dipenderanno ovviamente anche dalla qualità della propria connessione.
Tutto si svolge attraverso la rete e il consumo di dati non può che essere notevole, ma tra fibra FTTH e 5G anche la connettività verrà sensibilmente migliorata nei prossimi anni. Oggi si stima che riprodurre un gioco in alta definizione richieda un download di oltre 10 GB all’ora, ma basta già abbassare la risoluzione per dimezzare il peso dei dati.

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