L’ambivalenza dell’arte dell’umanesimo

Donatello ha il ruolo di profondo innovatore della sua disciplina artistica, così come Brunelleschi dell’architettura. Lui inserisce la sequenza narrativa nella scultura.
Masaccio, invece, rivoluziona l’arte pittorica.
L’arte nell’umanesimo è sospesa su un ambivalenza tra la sua razionalità e la rappresentazione dei sentimenti, il pathos.
Gli artisti, nel rinascimento, qualora famosi, erano anche gratificati economicamente, tanto da portare a volte a una gratificazione economica.
Chiesero a Donatello di realizzare una statua che fosse quasi "simbolo" di Firenze, e la presentasse al mondo.
Firenze, al tempo, stava passando un periodo di ascesa finanziaria. Basa, inoltre, la sua forza nella capacità di ingegnarsi. Per rappresentare questi valori, Donatello concepisce una scultura che raffigura il David.

Il David, mostra quasi un segno di scherno per l’avversario, tiene sotto il piede la testa di Golia, eppure il David stesso è rappresentato esile, appunto per mostrare come l’intelligenza sia l’aspetto più puro che l’individuo possa avere.
La Maddalena Penitente, è fatto in legno proprio perché questo materiale è più corruttibile dal tempo. E la rappresenta proprio corrotta e consumata dagli anni passati. È stata scolpita in modo da accentuare le asperità del materiale, e non levigarlo. È quindi il rapporto tra l’uomo e la morte, affrontato con spirito laico.
Rappresenta questa condizione come una situazione di disagio, di paura. La razionalità dell’uomo, quindi, viene intesa anche nelle cose concrete. Pari dignità dell’individuo, applicazione pratica dell’intelligenza e senso storico.
Masaccio è molto più giovane di Donatello, e ha avuto un ruolo importantissimo nell’evoluzione e rivoluzione della pittura. Nella cacciata dal paradiso di Adamo ed Eva, si nota subito la differenze dal Medioevo. Masaccio fa diventare protagonisti gli uomini, e non Dio e il dolore degli uomini.
Masaccio è profondamente influenzato dalla ricerca dell’espressività nell’arte di Donatello, e introduce anche il principio narrativo nella pittura. Accompagna le tecniche sempre a soggetti religiosi. Non perché fosse profondamente cristiano o altro, ma perché nel medioevo era tutto fatto con soggetti religiosi, e quindi per segnare lo stacco netto dal medioevo, introduce nella sua arte pittorica i canoni fondamentali del rinascimento: prospettiva, chiaroscuro e il rigore compositivo della simmetria. Tutte le opere sono incentrate sulla condizione umana da una parte, e dall’altra all’esaltazione della componente razionale, posta sullo stesso piano di quella spirituale, per simboleggiare il passaggio da una società confessionale a una società laica.

Nel cristo morto, si nota come il tutto viene catapultato nella dimensione umana: la madonna è rappresentata come una madre che soffre per il proprio figlio. Sono gli uomini che provano carità per la madonna, è un qualcosa che "rovescia" il passato.
Masaccio così però è esposto a numerose critiche dagli ecclesiastici, ma viene protetto dall’aristocrazia fiorentina. Nel rappresentare il peccato originale, disegna Adamo ed Eva già fuori dal paradiso, con l’angelo che li accompagna con monito, ma non è in primo piano, non è il fulcro della composizione. In primo piano qui troviamo l’uomo e la donna.
Il soggetto del quadro non è il giudizio divino, ma la disperazione di un uomo e di una donna.
Ciò che colpisce Masaccio di Adamo ed Eva, non è lo sbaglio, ma la solitudine, la sofferenza. Viene, il soggetto religioso, epurato dalla componente "divina", e invece viene posta la condizione umana al centro dell’arte.
È la spia di una corrente culturale che mette l’uomo al centro dell’arte stessa. Nel rinascimento, quindi, tutto nasce con un’idea di trasformazione, di progresso.

Nel tributo della moneta di Masaccio, viene introdotto il principio narrativo. È la narrazione di Cristo che si trova a pagare una tassa per entrare nella città, e Gesù indica a S. Pietro che in riva al mare ci sono dei pesci con delle monete in bocca, cosicché le prende e paga la tassa per l’accesso.
Il quadro si caratterizza per un pezzo di città a destra e un paesaggio naturale a sinistra.
È la spia di un mondo fisico che cambia, difficilmente infatti nel medioevo si sarebbe parlato di paesaggio urbano.
L’edificio nel quadro è riccamente caratterizzato, dal chiaroscuro e dai dettagli.
Il principio narrativo: a sinistra Pietro che prende il denaro dai pesci, al centro Cristo con la folla, e a destra Pietro che paga.
Non vi è un vero "periodo maturo" di Masaccio, considerando che è morto a soli 27 anni. Ma la sua opera fondamentale, il suo capolavoro, è la trinità. Opera complessa data dall’unione di tre "insegnamenti di vita", "tre modi di essere dell’uomo": il padre che si accompagna al figlio sotto la guida dello spirito santo.
Masaccio nel dipingere la trinità lo fa mantenendo un particolare rigore e ortodossia.

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