La signora rosicchiata

Ciò che accadde alla signora fu raccapricciante
 
La signora, in un primo tempo si comportò da vera signora, non fece urla strazianti, non divenne paonazza e soprattutto mantenne il controllo di tutte le sue funzioni digestive e diuretiche.
Ma purtroppo questo elegante comportamento durò poco.
·       I lanzi le chiusero una gamba in una morsa di legno.
·       Con un affilato coltello le estirparono tutte le unghie che i loro
          piccoli figli cominciarono a rosicchiare dicendo:" La signora È buona, È molto buona",
          la signora sebbene devastata dal dolore sorrise ai piccoli.
·       Con un coltellaccio arrugginito cominciarono a togliere la pelle dal piede, con cura le sollevarono brandelli di carne e quando videro l’osso del piede ormai nudo,
·       cominciarono a lucidarlo con della carta vetro.
                       Il rumore della carta vetro sul bianco osso e le grida della signora riempirono il bosco di orrore e in 
                       alcuni punti di questo bosco l’erba appassì.
E’ una visione triste, lo so ma È giusto che sappiate. Dietro le vostre teste, sull’albero, è ancora appeso un foglio di carta vetro intriso del sangue pedestre della signora e cosparso di polvere ossea.
 
Peggio doveva andare al signore.
 
Il signore con la giacca gialla non fece in tempo neanche a gridare, quattro lanzichenecchi gli saltarono addosso e lo immobilizzarono mentre un quinto gli sistemò nella bocca un grande imbuto.
I malvagi avevano raccolto per mesi, in un paiolo, la bava di una vecchia lebbrosa che abitava nel bosco, ed ora..GLUB   GLUB versavano lentamente il fluido opaco nel grande imbuto.
La bocca del malcapitato si riempiva, pareva scoppiare ma poi era costretto a inghiottire il liquido mellifuo.
I lanzi gli erano intorno e gli descrivevano con molti particolari a chi apparteneva quella fredda bava che era costretto a bere e lui con gli occhi sbarrati dall’orrore mostrava di aver capito perfettamente.
Ci fu un momento delicato e fu quando l’imbuto si otturò.
Forse fu una grande crosta della vecchia lebbrosa a mettersi proprio dinanzi al buco e ad ostruirlo ma più probabilmente fu che l’ultima bava conteneva anche parti del catarro della vecchia e filamenti di sangue.
I lanzichenecchi s’innervosirono per il contrattempo, chiesero a gran voce altra bava ma gli fu risposto che non ce ne era, che la vecchia l’avevano spremuta come un limone e allora non si persero d’animo. A turno vomitarono nell’imbuto e con un sorriso di trionfo videro il grande imbuto riempirsi di nuovo
di materiale caldo e semisolido. Ci fu un grande gorgoglione e il malcapitato si riempì di quella calda mistura.
Fu tanto l’orrore che l’anima del signore vestito di giallo… fuggì via dal suo corpo.
 
*       *          *
La terza vittima il giovane invidiò quello che era successo ai primi due malcapitati.
Terribile fu quello che fecero al giovane con gli occhiali, quello con………
 
Dovete sapere che da giorni tutti i figli dei lanzichenecchi andavano raccogliendo cavallette.
Ne avevano riempito interi cesti e alcuni esemplari superavano i due etti di peso.
Con uno strumento di legno tennero aperta la bocca del giovane e cominciarono la mostruosità.
Gli infilavano ad una ad una le cavallette ancora vive.
Loro, zampettando e agitando le elitre tentavano di spiegare agli aguzzini che non volevano entrare in quella bocca, che non volevano scendere nell’esofago e nello stomaco di quel
giovane ma i lanzichenecchi furono inamovibili.
Dopo cinque minuti l’intera pancia del giovane fu piena, brulicava di cavallette che tentando di trovare una via d’uscita, si infilavano in ogni recondito anfratto delle sue viscere.
Una di loro riuscì a fatica a risalire lungo la gola del giovane.
Giunse in bocca e stava per rivedere la luce quando uno spasmo del ragazzo lo costrinse a serrare i      
i denti.
La povera cavalletta resistè finchè potè alla terribile morsa poi, tra un gran farfugliare di cheratina si spezzò in due pezzi ancora zampettanti che furono di nuovo inghiottiti con il liquido verde e melmoso delle loro viscere.
A volte i lanzichenecchi sono proprio cattivi.
 
 
Pardo Ulmer Capitano dell’armata Lanzi

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