Metroid Prime 3 – Corruption

La fine della trilogia è più corrotta che mai…
 
Titolo: Metroid Prime 3: Corruption
Console: Wii
Genere: sparatutto / esplorazione
Giocatori: 1
Sviluppatore: Nintendo / Retro Studios
Editore: Nintendo
Lingua: italiano
PEGI ratings: 12+
Da tenere in considerazione: Metroid Prime / Metroid Prime 2: Echoes
 
La cacciatrice
 
La saga di Metroid nasce su Nintendo Entertainment System con l’omonimo titolo in due dimensioni, che purtroppo non venne molto apprezzato dai giapponesi, tanto che il suo atterraggio negli Stati Uniti è stato molto travagliato. Infatti, anche se ha fatto fatica a imporsi nel mercato mondiale dei videogiochi, la saga di Metroid tutt’ora è comunque una delle più apprezzate dalla critica e dai fan di vecchia data. Dovremo attendere ben 5 anni per la pubblicazione di Metroid II: Return of Samus, il secondo capitolo che modella la base di tutti i titoli che verranno in seguito e ne amplia gli orizzonti. Il gioco propone al giocatore la sfida di trovare svariati oggetti e bonus su vari pianeti per poi affrontare la temibile orda dei Pirati Spaziali, avidi mercenari che amano solamente i soldi e non si fanno problemi a colonizzare e utilizzare i Metroid (creature parassitarie aliene) per scopo bellici. Ma solo con Super Metroid, l’episodio pubblicato su SNES, la serie viene definitivamente consacrata con quello che per molti è il miglior episodio di tutti. La bella Samus Aran viene purtroppo accantonata e manca il bersaglio per quanto concerne il Nintendo 64: dovremo aspettare infatti addirittura 8 anni per il nuovo episodio casalingo, di cui però parleremo tra poco. Apriamo infatti una parentesi riguardante gli episodi portatili di questa fortunata serie. Primo tra questi Metroid Fusion, uscito in contemporanea con Prime, che narra il finale (o almeno sembra) dell’infinita avventura della cacciatrice. Zero Mission invece, uscito nel 2004, narra di come Samus sia fuggita da Zebes distruggendo l’esercito della terribile Mother Brain, anche se poi sarebbe dovuta atterrare nuovamente sul pianeta a causa di un nuovo attacco dei Pirati. Tutti questi capitoli sono sviluppati in 2D, nel modo classico della serie, ma nel 2002, Nintendo in collaborazione con Retro Studios stravolge questo concetto ponendo il giocatore direttamente nella tuta di Samus Aran. Metroid Prime è l’innovazione della saga che la porterà ai più alti vertici mai raggiunti dalla stessa. Gli eventi del Phazon fanno nascere una nuova trilogia che continuerà con il migliorato Echoes e terminerà con questo Corruption. Tra gli ultimi due, però, vale la pena di ricordare Metroid Prime Hunters, un episodio molto particolare pubblicato su Nintendo DS. Questo capitolo non centra molto con gli altri Prime, e, in effetti, centra poco con il resto della saga. Puntando maggiormente sul genere sparatutto, Hunters si è rivelato un eccellente titolo multiplayer on-line, ma anche un titolo a dir poco sottotono in singolo.
 
La saga del Phazon
 
Poco tempo dopo le avventure di Samus su Zebes, la sinuosa cacciatrice di taglie riceve un messaggio di soccorso vicino al pianeta Tallon IV, anticamente abitato da intelligenti creature chiamate Chozo. La nave che aveva inviato tale segnale si rivela essere un vascello dei temuti Pirati Spaziali, probabilmente utilizzato per esperimenti genetici fallimentari. Questi esperimenti erano basati su un materiale chimico chiamato Phazon, utilizzato sulle creature di Zebes e dello stesso Tallon IV. La nave dei Pirati in poco tempo salta in aria, e Samus per mettersi in salvo fugge sullo stesso pianeta Tallon IV, perdendo gran parte del proprio equipaggiamento. Il Phazon di cui abbiamo appena parlato era una sostanza giunta sul pianeta grazie a un meteorite. Tale sostanza aveva col tempo rovinato il lussureggiante Tallon e aveva fatto fuggire le creature che lo abitavano. I Pirati, attratti dalla possibilità di costruire un esercito con l’utilizzo del Phazon in coppia con la tecnologia Meta, dà la vita a molti capi caduti dopo la sconfitta di Zebes, tra cui il temibile Ridley, nemico storico della saga di Metroid. Samus lo affronta sul tempio Chozo e lo sconfigge, ma non definitivamente. Sa infatti che è solo questione di tempo: i Pirati erano ancora stati sconfitti, ma non del tutto. Fuggiti da Tallon IV dopo il loro disastroso fallimento, trovano la risposta alle loro disperazioni in Aether, un pianeta che come Tallon IV era stato colpito da un meteorite carico di Phazon velenoso. Gli effetti che però il Phazon aveva portato a Aether furono ben diversi da quelli patiti dai Chozo su Tallon IV: infatti il mondo era stato letteralmente spaccato a metà, una parte interamente avvolta dalle tenebre, e l’altra ancora immersa nella luce. I Luminoth, abitanti antichi di Aether, avevano assistito alla nascita di una nuova cruenta e crudele specie: gli Ing, che immediatamente avevano iniziato una guerra contro i primi. Nel mentre la Federazione Galattica, fallito il tentativo di mandare la nave da ricognizione Tyr a osservare l’andamento del pianeta, pone le sue speranze nuovamente nelle mani dell’intrepida Samus Aran, che atterra sulle lande deserte di Aether. Presa coscienza dei tragici avvenimenti di Aether traendo informazioni da alcuni Luminoth sopravvissuti, Samus entra in una delle basi operative dei Pirati Spaziali e trova uno squarcio che dovrebbe condurre ad Aether oscuro. Ma insieme ad esso, trova anche l’oscuro padrone dei Pirati Spaziali, Dark Samus, la sua esatta copia! Una nuova guerra scoppia, e la nascita di nuove specie come i Dark Metroid porta nuovi problemi a Samus Aran, che comunque nuovamente pone fine ai piani dei Pirati sconfiggendo Dark Samus. Ed è da qui che Corruption prende piede, subito dopo la distruzione di Aether. I Pirati Spaziali, infatti, non del tutto sconfitti, si sono abbandonati del tutto al volere tirannico di Dark Samus, e hanno deciso di attaccare i pianeti più importanti di tutta la galassia: Bryyo, un’alta fonte di gel carburante utile per moltissimi mezzi, Elysia, un centro posto nelle nuvole ricco d’informazioni di vitale importanza, e infine Norion, base operativa della Federazione Galattica. La speranza degli abitanti è in mano a Samus Aran e ad altri tre inediti cacciatori di taglie, ovvero Rundas (capace di produrre lastre di ghiaccio), Ghor (un robot che riesce ad impossessarsi di quasi tutte le forme meccaniche e comandarle) e infine Gandrayda, una ragazza dall’aspetto mutevole e dal carattere molto antipatico. L’Unità Aurora 242 è stata infettata dal Phazon grazie a una creatura chiamata Leviatano, e così come lei tutte le altre Unità Aurora piazzate sui vari pianeti elencati poco prima. Durante un’incursione dei Pirati su Norion, Samus Aran e tutti gli altri cacciatori vengono attaccati da una rediviva Dark Samus, la quale ha ormai preso il potere nella gerarchia dei Pirati. Al risveglio Samus scopre che Rundas, Ghor e Gandrayda sono già partiti per tentare di espellere i semi di Phazon dai pianeti, in modo tale da purificarli, ma di ognuno si sono perse le tracce. Così Samus viene incaricata non solo di eliminare tutti i Leviatani, ma anche cercare informazioni sui tre cacciatori e vedere che cosa hanno scoperto. Per fare questo viene dotata dell’inedita tuta DPP, a base di Phazon, che la rende molto più potente ma più esposta agli effetti venefici della sostanza. Samus però non sa che la sua corruzione partirà proprio per colpa di quella maledetta tuta….
 
Bryyo
 
La tuta DPP in effetti è un accessorio notevole per tutte quelle creature resistenti alle armi convenzionali, ma ha un grandissimo difetto: riduce molto velocemente l’energia di chi ne fa uso. È per questo che il suo utilizzo è raccomandato solo per casi estremi dalla FG (Federazione Galattica). Premendo + sul vostro wiimote verrà attivata questa specifica abilità, che vi renderà invulnerabile per il tempo del suo utilizzo e vi permetterà di sparare raggi potentissimi dal vostro braccio cannone. Per spiegarvi tutto meglio, forse è il caso che parta dall’inizio. Siete appena atterrati nella fitta giungla di Bryyo, due pirati dotati di armatura cominciano a spararvi dritti nel visore, voi vi difendete come potete. Con un veloce spostamento dello stick analogico verso sinistra vi spostate dietro un muro per proteggervi dagli incessanti attacchi, con il pulsante A sparate due o tre colpi giusto per intimorirli (puntando ovviamente sul volto del tapino grazie alle incredibili particolarità del controller) e premendo B balzate da una parte all’altra agilmente evitando, se possibile, qualche raggio. Senza che ve ne siate resi conto siete già in piena simbiosi con il sistema di controllo: tutto è talmente semplice e intuitivo che l’inesperto nemico crolla senza troppe pretese a terra. Si fa avanti il secondo nemico, più agguerrito del primo, e vi mitraglia abbastanza da farvi arrabbiare, e con lui volete essere un pochino più violenti. Premendo + per qualche secondo la vostra visione diventa del tutto bianca, il raggio cannone assume un carattere più aggressivo e i proiettili sparati in bocca al Pirata sono molto più cattivi. Giusto tre colpi e l’avversario è a terra in posizione supina, manco ha avuto il tempo di capire cosa è successo. Ecco che di scatto dal nulla giunge un aviatore infuriato, e decidete poco saggiamente di sprecare ancora energia al Phazon contro il suo jet-pack, mancandolo comunque molteplici volte. Passano 20 secondi, e la barra che segna l’energia disponibile per i raggi diventa rossa: ecco, bravi, siete contaminati. L’unico modo per uscire indenni da questa situazione e sparare a casaccio in tutte le direzioni per finire l’energia al Phazon che avete in corpo. Mentre fate ciò il jet dell’aviatore esplode ed egli, in un ultimo stanco gesto di coraggio e onor di patria, si lancia verso di voi facendosi esplodere ma indebolendovi quanto basta. Il risultato? Il vostro primo serbatoio di energia è vuoto, e inoltre l’esplosione del maledetto aviatore vi ha ridotto ancora di più l’energia. Ma almeno siete cresciuti: adesso sapete che con la tuta DPP bisogna usare la tecnica della “toccata e fuga”, senza sprecare troppa energia e sfruttando al massimo le risorse disponibili in quei cinque secondi di spari. Non credete comunque di aver capito tutto dei controlli di Metroid 3: questo è solo un assaggio, riguardante ciò che accade in battaglia. Ma Corruption ha un pregio: non è tutto uno spara spara fine a se stesso, ma propone al giocatore anche vasti territori da attraversare analizzando, capendo e risolvendo ogni singolo enigma di cui ne fa parte. Il Visore Scan in questo caso fa una gran porca figura: nel gioco quasi ogni singolo poligono che compone i territori è analizzabile. Alcuni di questi sono inutili al fine della missione, ma altri sono elementi veramente importanti, come agganci per il Raggio Gancio, piedistalli, ascensori, pulsanti… Per cambiare Visore Retro Studios ha assunto una tecnica inizialmente piuttosto complicata ma col tempo naturale e intuitiva. Premendo -, lo schermo verrà diviso in tre parti (ognuna rappresentante uno dei visori del gioco: Scan, Comando e a Raggi X). Da lì dovrete spostare il puntatore nella zona del Visore che volete utilizzare, così da attivarlo. Per analizzare le cose basta premere Z sul Nunchuck, e lo stesso tasto viene utilizzato per richiamare la navetta in molteplici occasioni. Restano solamente due pulsanti non analizzati: la pulsantiera di comando +, utilizzata per il lancio di missili teleguidati, e il tasto C sul Nunchuck. Con quest’ultimo Samus si tramuterà nella classica Morfosfera, capace di sganciare bombe utili anche per eseguire piccoli balzi, e di utilizzare la sua speciale abilità Aracnosfera. I comandi sono veramente ben adattati all’accoppiata wiimote-nunchuck, e sono un’ennesima prova dell’affidabilità di quest’ultima negli FPS (anche se Metroid non rientra totalmente nel genere). Un ultimo punto è da dedicare alla mano sinistra di Samus, purtroppo bistrattata per i precedenti episodi (solo la destra era sempre in mostra), e poverina si sentiva un poco inutile. Nel gioco infatti non viene solo introdotto il Raggio Gancio (dotato di nuove e differenti abilità), ma la mano sinistra viene impiegata in moltissime altre azioni tutte a base di movimenti ben precisi: premere tasti, girare valvole, tirare leve… Ci sono veramente tanti meccanismi in azione durante il gioco in cui voi dovrete lavorare solo con la mano sinistra per attivare marchingegni o ascensori. Tutte queste azioni sono veramente ben implementate nel gioco e aggiungono vitalità ad un prodotto che, altrimenti, sarebbe parso agli occhi meno attenti molto simile ai due precedenti capitoli della trilogia. Atterrando su Bryyo manco vi sarete resi conto di tutte le azioni possibili da fare, eppure comincerete a farlo senza nemmeno pensarci. Via un missile contro una parete crepata, crolla, e svela alla vostra vista una parete con simboli veramente strambi. Visore Scan automaticamente attivato e analisi della parete già in atto: si tratta dell’iscrizione degli antichi bryyonniani, i quali hanno lasciato le loro memorie al primo avventuriero che avrebbe osato avvicinarsi alla loro orbita. Scoprite con dispiacere che quella piattaforma è troppo lontana per voi e solo in seguito vi accorgete che c’è in bella mostra un gancio fatto apposta per permettervi di oscillare da una parte all’altra del baratro. E così un susseguirsi di azioni frenetiche e di delicati studi della profonda civiltà di Bryyo, vi ritrovate di scatto all’interno del seme del primo Leviatano, quello che ha infettato il pianeta. Alla sua difesa un gigantesco golem si frappone fra voi e il seme. Dopo pochi secondi, quando vi siete ripresi dalla mastodontica maestosità del boss, lo analizzate evitando le sue onde energetiche (no, non è Goku) e capite lentamente la tecnica giusta per affrontarlo. Dei colpi precisi alle sue sfere d’energia lo rendono vulnerabile agli attacchi col Phazon, e allora estrarrete il vostro Dispositivo di Potenziamento al Phazon per finirlo. Gli scontri con i boss, come è classico della trilogia, sono splendidamente curati e assurdamente spettacolari, ma oltre a questo anche piuttosto complicati e decisamente lunghi. Sarà un sollievo vedere il nemico che crolla a terra lasciando che il seme venga distrutto dal vostro attacco finale, poco ma sicuro. Ma la felicità sparisce in poco tempo: la corruzione di Bryyo ha portato alla morte l’arrogante Rundas, accecato dall’oscura Dark Samus, e anche voi, dopotutto, non vi sentite più gli stessi.
 
Elysia
 
Diciamocelo chiaro e tondo: Bryyo, per quanto divertente, non ha introdotto questa grande innovazione nella trilogia Prime e in effetti molti suoi enigmi risultavano simili alle Grotte Magmoor di Tallon IV. Inoltre il Wii non sembrava proprio spremuto a dovere per rappresentare la maestosa grafica di questo Corruption. Difetti che ovviamente si fanno poco sentire grazie all’entusiasmo iniziale che accompagna ogni grande videogioco, ma che in fin dei conti sfuma in una parvenza di noia generale. Sembra però che il gioco venga in aiuto di questo problema: Elysia, infatti, risulta essere semplicemente il parto di un genio del level design. Si tratta probabilmente del livello più ispirato di tutta la trilogia Prime, e sicuramente l’unico che vi farà impazzire per la sua (semplicemente) bellezza. È un gigantesco laboratorio tra le nuvole, una specie di arcipelago di piccole stanze sospese in aria. La stupenda magnificenza di questo posto non è data né dai simpatici robottini che la dimorano, né dalla cura dei dettagli degli ambienti, ma più che altro dall’originale modo di passare da una zona all’altra. Aggrappandovi a speciali (carrucole?) rotaie con il Raggio Gancio verrete trasportati volando in aria con quelle che sembrano delle futuristiche e spaventose montagne russe, mentre piccoli insetti veramente infidi tentano di farvi cadere. Senza parlare poi della meravigliose sequenze con l’Aracnosfera (chi le ha già vissute capirà) tanto strabilianti quanto disturbanti nella loro complicatezza. È probabilmente il livello più adatto per analizzare la cura tecnica utilizzata da Retro Studios in questo Metroid Prime. Partendo dalla colonna sonora veramente memorabile (anche se talvolta troppo simile a quella dei capitoli precedenti) fino ad arrivare all’arte grafica usata per delineare i tratti di ogni singolo nemico. Metroid non è gigantesco come lo può essere The Legend of Zelda: Twilight Princess, ma è sicuramente equamente curato. Intanto attraverso i databot la trama prende piano piano forma, i misteri sulla scomparsa degli elysiani si infittiscono, e la corruzione deflagra sempre più… Ghor, il colto robot cacciatore di taglie, ha anch’esso tradito la FG e ha come unico scopo quello di uccidere Samus Aran. Ma prima, nel tentativo di impedirvi di fuggire, decide di distruggere a suon di pugni la vostra fidata navicella. Quest’ultima, finalmente in un capitolo di Metroid, non serve solo come ulteriore stazione di salvataggio ma permette di compiere svariate azioni in determinati punti del livello. Utilizzando il già citato visore Comando, infatti, la Samus’ Starship può eseguire vari comandi dipendentemente dalla zona in cui si gira: distruggere dei cannoni, agganciare gigantesche parti in metallo per costruire bombe nucleari… La nave assume un ruolo maggiore, anche se ovviamente non centrale, e spesso tornerete alla base per salvare e recuperare energia e munizioni preziose. In fin dei conti, del lato tecnico di Metroid Prime 3: Corruption non possiamo che gioirne. Non fa certamente gridare al miracolo, a parte qualche occasione speciale, ma regala in generale sprazzi veramente incredibili definibili arte.
 
Longevità
 
Come se nulla fosse siamo già giunti alla parte finale di questa recensione, quella che riguarda la lunghezza del gioco in sé. Se vogliamo essere del tutto sinceri, non è un gioco lunghissimo. Se il vostro obiettivo è semplicemente eliminare Dark Samus, allora basteranno massimo una quindicina di ore per sparare il raggio finale. Se invece volete trovare ogni singolo potenziamento per sbloccare l’agognato “finale esteso” allora il gioco vi tirerà via più tempo. Certo, resistere alla tentazione di analizzare ogni singolo dato di Bryyo o dei Pirati Spaziali è veramente difficile. Metroid 3 comunque presenta un notevole miglioramento riguardo questa sezione rispetto agli episodi precedenti: sto parlando del contenuto sbloccabile. Eliminando nemici, analizzando dati e sconfiggendo boss otterrete durante il gioco speciali medaglie di colore diverso, utilizzabili in seguito per comprare contenuto sbloccabile nell’area extra, quali screenshot, musiche o addirittura adesivi per la vostra navetta. Inoltre potrete collezionare dei particolari tagliandi amico da inviare appunto ad uno dei contatti presenti nella vostra lista amici del Wii. Questi tagliandi verranno infatti tramutati in speciali medaglie molto rare e utili. È stata fortunatamente eliminata la modalità multiplayer presente in Echoes, ma è stata aumentata la rigiocabilità. Probabilmente avrete voglia di riprovare il gioco sotto una visione diversa, più attenta e profonda, e per questo la modalità esperto, al secondo tentativo, risulta perfetta.
Avendo analizzato tutti i punti di questo gioco, mi ritrovo a corto di parole. Metroid Prime 3 Corruption, allora, è davvero un acquisto obbligato? Sì, la risposta è solo questa. Non solo perché migliora definitivamente i due precedenti (e già sopraffini) capitoli, ma li porta al termine, in un epilogo che segna la fine di una delle più belle trilogie firmate Nintendo.
L’aria di perfezione non si respira del tutto, ma il problema è relativamente marginale quando si tratta di Metroid.
 
Voti
 
Grafica: 9.5/10
Sicuramente la migliore tutt’ora presente su Wii, anche se non ancora del tutto perfetta. Alcuni caricamenti sono veramente lenti.
 
Sonoro: 9/10
La colonna sonora è epica e varia. Gli effetti sonori sono semplicemente perfetti.
 
Giocabilità: 9.5/10
A parte qualche sporadico errore di rilevazione dei movimenti, i controlli di Metroid 3 sono veramente ben ragionati e implementati.
 
Longevità: 9/10
Non è per nulla infinito, ma offre tantissimi spunti per rigiocare il tutto.
 
Globale: 9/10
Un’epica conclusione per Metroid Prime, uno scintillante inizio per una nuova veste per Metroid: quello della prima persona. Da comprare, avere, giocare.

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