Metroid Prime

Il grande ritorno di Samus Aran…
E questa volta in prima persona.
 
Titolo: Metroid Prime
Genere: sparatutto, esplorazione
Sviluppatore: Retro Studios
Editore: Nintendo
Piattaforma: Nintendo Gamecube
Blocchi di memoria: 03
Giocatori: 1
PEGI ratings: 11+
Da segnalare: Metroid Prime 2: Echoes (GC), Metroid Prime Hunters (NDS)
In futuro: Metroid Prime 3 Corruption (Wii)
Note: il gioco è collegabile con il Game Boy Advance (munito di scheda di gioco di Metroid Fusion) per eventuali bonus secondari
Lingua: italiano
 
La storia ricomincia
 
Metroid Prime è quel titolo che, guardandolo sotto gli occhi di una persona che non ha mai toccato un videogioco in vita sua, ricorda Halo. Già, Halo, ed è della Nintendo. Una cosa un po’ strana, considerati, che so, Super Mario, o Kirby. Tanto quanto questi due sono teneroni e pacioccosi, la saga di Samus Aran è sempre stata più cupa, sinistra, solitaria. Partendo dall’originale Metroid per NES, fino ad arrivare al secondo capitolo sul “vecchio” Game Boy (Metroid II: return of Samus), il gioco non ha mancato nessuna console, oltre il N64 (dove però Samus Aran, l’eroina protagonista di Metroid, ha partecipato a Super Smash Bros.). Super Metroid su SNES è da molti ritenuto il migliore della saga, mentre su Game Boy Advance sono apparsi prima Metroid Fusion (compatibile con MP, tra l’altro) e Metroid Zero Mission. Allora perché questo innovativo MP assomiglia ad Halo, mentre gli altri episodi della saga no? Se infatti i primi sfoggiavano una grafica lineare a 2 dimensioni, questo Metroid Prime ci infila invece nella termotuta di Samus Aran (emh… magari fosse letteralmente così) facendoci vivere l’avventura in prima persona.
 
Dispersi nello spazio
 
Ok, anche se il braccio cannone di Samus Aran, messo lì davanti a noi, può far sembrare il gioco uno sparatutto in cui non bisogna usare un briciolo di cervello, be’, non è così. Oltre ad alcuni elementi action comunque piuttosto frequenti infatti la serie di Metroid punta ad altri lidi, soprattutto l’esplorazione. Se visiterete una certa zona nel corso dell’avventura, per esempio le terre ghiacciate di Phendrana, noterete che alcune piattaforme risultano irraggiungibili. Poco dopo, nel corso del gioco, però, troverete il potenziamento per il doppio salto, e allora tornando là ecco che quella piattaforma risulta accessibile, e in meno di un attimo eccovi ad arraffare un espansione per i missili, o un serbatoio dell’energia. Il tutto in un gioco che punta alla completa solitudine, oltre i nemici non ci saranno altri “buoni”, potrete (anzi, dovrete) sventare l’attacco dei famigerati Pirati Spaziali da soli. Questo può far disperdere i neofiti nel mondo dei videogame (personalmente sconsiglio altamente di diventare un videogamer con questo gioco, vi suicidereste dopo poco), ma al contempo lascia in mano agli esperti un’avventura appagante tutta da ragionare.
Il mondo di Metroid Prime, composto da pianeti alieni che molte volte racchiude in sé elementi preistorici e tecnologici al contempo, è veramente piacevole da visitare, esplorare, conoscere.
L’avventura inizia con Samus Aran che viaggia su di una stazione orbitante dove degli esseri alieni hanno preso il sopravvento e hanno ucciso molti degli adepti di quel luogo (alcuni Pirati Spaziali però vi attaccheranno facendovi comprendere i comandi di gioco in quello che sembra una specie di tutorial, più che un livello).
I rimandi a kolossal hollywoodiani, di cui quello da cui ha preso più ispirazioni è sicuramente Alien, ci sono e non sono affatto velati. Basta pensare al nemico classico di Samus, Ridley, che è un chiaro e giusto omaggio che Gunpei Yokoi, creatore della saga, ha voluto dare al regista Ridley Scott, mentre la stessa Samus Aran è la versione bionda dell’eroina Ripley.
Addirittura gli stessi Metroid, gli esseri parassitari che sono i nemici classici della saga, sono riconducibili agli alien del film, per quanto concerne il loro fastidioso vizio di attaccarsi al visore altrui e succhiare energia (mentre quelli del film usavano questo metodo per riprodursi).
Insomma, quella di Metroid è una serie che, seppur distaccata rispetto ai classici canoni Nintendo, è attesa da migliaia e migliaia di fan, e ci mancherebbe altro.
Adesso, dopo questa breve ma esuriente (o almeno spero), introduzione alla meccanica basilare di gioco, direi che possiamo passare alla novità più importante di Metroid Prime.
Come ho già detto prima, scendendo per la prima volta dall’astronave arancione della bella Samus ci ritroveremo dritti nell’azione, considerando che vedremo con gli occhi di Aran.
Il braccio cannone è sempre posizionato davanti a noi, gli attacchi a dir la verità sono gli stessi di qualsiasi altro Metroid, ma visti in prima persona, è tutt’altra cosa.
I tasti sono semplici, anche se non immediati: con il grilletto R potremo mirare a oggetti, nemici o quant’altro, mentre con A si eseguirà il colpo principale del raggio energia.
Come al solito, tenendo premuto A il colpo si caricherà, e quando rilasciato sprigionerà un attacco molto più potente. Ai tasti Y e B, rispettivamente, va assegnata l’azione di lanciare missili e saltare.
All’inizio, bisogna ammetterlo, di questi Retro Studios non ci fidavamo.
Del primo video all’E3, seppur felici, non ne eravamo entusiasti, visto che sfoggiava una grafica sì bella ma non spettacolare.
Inoltre, i fan di vecchia data avranno sicuramente (e giustamente) storto il naso di fronte a questa “rivoluzione”, dopotutto, squadra vincente non si cambia.
E invece, quei ragazzacci di RS ci hanno risposto veramente a calci in… faccia, dato che questa nuova modalità in prima persona viene sfruttata molto e bene.
Inizialmente, oltre il visore combat, avremo solamente quello scan, che vi permetterà di, appunto, scannerizzare oggetti o nemici (senza contare i geroglifici dei Chozo) e da lì dedurne gli attacchi principali, i punti deboli e conseguentemente la strategia giusta per abbatterli.
Ovviamente non vi diranno per filo e per segno cosa fare per ucciderli, vi daranno solamente qualche consiglio, in modo da non ridurre la difficoltà (perfetta, né alta né bassa).
Oltre a questi però nel corso dell’avventura ne troverete molti altri, di cui il migliore a mio avviso è quello termico, che logicamente vi permette di vedere i nemici in luoghi bui grazie a rilevazioni di calore, oppure quello a Raggi X, del quale è inutile che vi spieghi l’utilità.
Samus Aran, dopo aver attivato due pulsanti, si dirige all’interno della base spaziale, dove trova nemici più o meno ostili, tra cui piccoli insettoidi che si muovono in branco, torrette nemiche abbattibili solo con i missili, e Pirati Spaziali oramai morenti (divertentissimo è scannerizzare i vari cadaveri di questi ultimi, osservando le differenti morti, che variano dalla rottura delle costole alla morte per bruciatura da acido, eheheh…).
Quello che è definibile il primo livello non sdegna anche una piccola sessione sulla morfosfera (la versione di Samus sotto forma di palla) attivabile con il tasto X.
Prima che ve ne accorgiate ecco spuntare il primo boss, relativamente semplice, di questo MP: la regina parassita. Uno scan e via, si combatte.
L’immersione in questo capitolo è talmente elevata che saprete già cosa fare immediatamente entrati in una nuova stanza, o meglio, farete tutto quasi meccanicamente, come se foste veramente voi nella tuta di Samus Aran, e in effetti così è.
 
Tallon IV
 
Ma ecco che la base orbitante lancia il suo segnale d’emergenza: sta per esplodere.
Avrete una manciata di minuti per fuggire, ma inaspettatamente un’esplosione vi travolgerà mentre starete per entrare in un’ascensore.
La scena d’intermezzo vi farà vedere la Termotuta che lascia spazio alla misera tuta energia, più piccola e brutta da vedere: questo perché avete perso tutti i potenziamenti.
Mentre l’ascensore salirà con voi, infatti, dei messaggi vi faranno capire che la termotuta, i missili, l’adorata morfosfera, sono tutti in avaria, inutilizzabili.
Il resto è raccontato da una scena d’intermezzo, che vi vede precipitare su di un pianeta sconosciuto dopo aver subito un attacco dallo stesso Ridley già citato: Tallon IV.
Appena scesi dall’astronave, un nuovo mondo si apre davanti a voi.
Siete nel bel mezzo di una radura sotto la pioggia, e davanati a voi ci sono una miriade di porte dove potrete entrare: sì, ma quale?
Be’, arrangiatevi!
Questo è più o meno il messaggio che vuole dare il gioco: starà a voi decidere quale strada seguire, e se sarà sbagliata vuol dire che ne dovrete prendere un’altra, ricordandovi però che in quella appena visitata c’è un gigantesco muro, inattaccabile con il semplice braccio cannone ma forse sfondabile con qualche missile……
E via, istintivamente andrete a cercare i missili.
Il gioco vi dà la mappa, e voi utilizzatela.
Ancora qualche cenno è doveroso spenderlo per la trama: abbiamo già parlato dei Chozo, ma chi sono esattamente? Queste mitiche creature sono degli esseri tecnologicamente avanzati, che però decisero di tornare alla semplicità della natura quando si resero conto che la stessa tecnologia li stava distruggendo spiritualmente.
Tallon IV fu il pianeta prescelto per tornare allo stato primitivo, ma purtroppo un meteorite precipitò su di esso, impregnandolo di una sostanza altamente radioattiva nota come Phazon.
Questo liquido uccise o mutò tutte le forme di vita di quel pianeta, e i Pirati Spaziali ne approfittarono per farci degli esperimenti biologici.
Dopo che furono distrutti insieme a Motherbrain (inspiegabilmente e tristemente assente in questo episodio) infatti questi terrificanti alieni tornarono con l’intento di creare forme di vita sfruttabili (come i Metroid, dopotutto) e migliorabili con il Phazon.
Toccherà a Samus fermarli.
La trama in Metroid Prime è veramente ben raccontata, e considerate che non vi ho detto quasi niente, quindi è anche piuttosto lunga e intricata, ma appassionante.
Se volete godervela al meglio però non dovrete solamente finire questo capitolo, ma anche gli altri due esemplari della trilogia (il terzo dei quali, Corruption, in lavorazione sulla “neonata” di casa Wii). La retrocompatibilità della console citata funziona a meraviglia in questo senso, considerato che potrete riunire tutti i tre capitoli in un solo macchinario.
Senza contare inoltre la stupenda Virtual Console, che sicuramente in futuro vi permetterà di scarichare ad un modico prezzo tutti quei titoli che hanno fatto la storia dei videogiochi, tra i quali ovviamente i vecchi episodi di Metroid.
 
 
Giocabilità
 
Vi ho già parlato del braccio cannone e dei missili, ma non dei suoi potenziamenti.
Oltre al raggio energia, infatti, questo nuovo episodio introduce nuovi tipi di attacco, che variano per quanto riguarda la potenza, ma anche la velocità di sparo.
Sto parlando per esempio del Raggio Onda, una specie di scarica elettrica viola, oppure il Raggio Gelo, che logicamente può congelare i nemici, magari per poi distruggerli con un missile ben piazzato, o infine il letale Raggio Plasma, vero fiore all’occhiello dell’armamentario di Samus.
Questi attacchi non saranno disponibili fin da subito, visto che dovrete andare a cercarli voi, dalle Grotte di Magmoor alla distesa ghiacciata di Phendrana.
Imparerete subito il metodo migliore per utilizzare queste differenti armi, vedrete infatti che quel nemico sarà immune al vostro Raggio Gelo, ma sotto il Raggio Plasma invocherà pietà (che voi, spero, non gli darete), mentre quest’ultimo è inutile contro quell’altro nemico, e via discorrendo.
Inoltre, potrete ottenere anche differenti tute.
Oltre alla Termotuta che avete perso all’inizio del gioco, che era resistenete al calore (provate ad andare alle grotte Magmoor senza di lei e capirete) troverete quella Gravità, utilissima per esplorare i fondali marini senza essere schiacciati dalla pressione.
Piuttosto inutilizzata risulta invece la modalità morfosfera, purtroppo: infatti la maggior parte delle volte vi ritroverete a palla solamente in corte e semplici sessioni labirintiche, in cui dovrete distruggere quel blocco di marmo e usufruire di quella piattaforma semovibile per uscirne.
Poco o niente salva questa modalità dalla mediocrità: forse l’Aracnosfera risulta simpatica e intelligente, ma è ovvio che Retro Studios abbia voluto puntare sulla prima persona.
Passando al concetto della giocabilità vera e propria, bisogna dire che non è esente da sbavature, ma è comunque molto ben fatta.
Il cambio del visore e dell’arma (pulsantiera di comando + e C-stick) risulta talvolta scomodo, soprattutto nelle azioni più concitate, ma nel complesso siamo a livelli medio-alti.
L’intuibilità regna padrona, ma qualche difettuccio non permette il raggiungimento della perfezione.
 
Stropicciatevi bene gli occhi
 
Perfezione che viene raggiunta (o quasi) sul fattore grafico.
La grafica di Metroid Prime è semplicemente la migliore mai esistita su Gamecube, veramente ottima in tutti i suoi frangenti.
La caratterizzazione dei nemici, oltre che essere ben fatta, è anche varia e spettacolare, soprattutto per quanto riguarda i boss.
Queste immense e spaventose creature sono rinchiuse in un combattimento che raggiunge l’olimpo dei combattimenti contro i boss: gli attacchi sono realizzati con effetti speciali e particellari magistrali, dovrete solo stare attenti a non rimanere a sbavare di fronte a quello “sputo di ghiaccio” se non volete perdere miseramente.
Oltre ai nemici, anche la caratterizzazione degli ambienti risulta incredibile: vi ritroverete a vagabondare in ambienti giganteschi, vari, semplicemente belli.
Un plauso va sicuramente alla realizzazione di speciali effetti sul visore, veramente realistica e che aiuta ad immergere ancor di più il giocatore in MP: infatti se sarete sotto la pioggia, le gocce d’acqua prima cadranno sul visore, per poi scivolare lentamente verso il basso, oppure anche gli effetti di condensa o di congelamento sono magnifici, stupendi.
Il sonoro invece si assesta su livelli normali.
Le muscihe non sono male ma talvolta risultano poco ispirate, da lodare invece sono gli effetti sonori (tra cui spari, esplosioni e gemiti di morte) che sono veramente ben fatti.
Il caricamento del Raggio Energia su tutti, estremamente realistico e coinvolgente.
Passando all’ultimo valore, la longevità, ci troviamo in un’avventura veramente lunga (non al pari di Zelda: Twilight Princess, intendiamoci) e ricca di extra da sbloccare in base alla percentuale di elementi scannerizzati (tra nemici, armi, iscrizioni Chozo, dati dei Pirati Spaziali e quant’altro), anche se non possiede una rigiocabilità elevata.
 
In sintesi, Metroid Prime eccelle più o meno in tutto, possiede una grafica strabiliante, una giocabilità quasi perfetta ed è il miglior titolo disponibile nel parco giochi del GC. Volete farvi un regalo? Comprate un Wii, MP 1 e 2, e risparmiate per il 3. Non ve ne pentirete.
 
Pro e contro
+ grafica incredibilmente realistica
+ molto immediato e coinvolgente
+ trama interessante e ben raccontata
+ lungo e appassionante
– sonoro non perfetto, ma comunque elevato
– rigiocabilità quasi assente
– e la morfosfera?
 
I voti
 
Grafica: 10 / 10
Quanto di più bello si sia visto su Gamecube, dagli ambienti, passando fra i paesaggi e gli effetti sul visore, c’è solo una parola che la può descrivere: incredibile.
 
Sonoro: 9.0 / 10
Mancano temi orecchiabili, ma gli effetti sono perfetti.
 
Giocabilità: 9.5 / 10
Non immediato come dovrebbe, ma alla lunga imparerete tutte le tecniche giuste per divenire dei veri cacciatori di taglie.
 
Longevità: 9.5 / 10
Il gioco è veramente lungo da completare, ma purtroppo manca di una succosa rigiocabilità.
 
Globale: 94%
Il miglior gioco su Gamecube, veramente incredibile sotto il profilo grafico, dalla trama coinvolgente, che però deve essere accompagnato dagli altri capitoli della trilogia.
Fantascientifico. Strabiliante. Unico.

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