I 3 motivi per cui i nuovi MacBook Pro sono un enorme passo indietro

Apple nella giornata di oggi ha presentato, all’evento Hello Again, i nuovi MacBook Pro che andranno a rinfrescare, dopo anni, una delle linee di prodotto fondamentali di Apple.

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Le novità dei nuovi MacBook Pro non sono nulla di nuovo rispetto a quanto era già stato previsto e immaginato, a seguito di rumor e speculazioni in rete:

  • Più sottili e leggeri (13″ a 1,3kg di peso e 14.9 mm di peso; 15″ a 1,8 kg di peso)
  • Trackpad molto più largo
  • I tasti funzione (ESC, F1, F2, etc.) sono stati rimossi e sostituiti da una barra touchscreen con schermo che cambia a seconda dell’applicazione in uso
  • Rimosse tutte le porte ad eccezione del jack audio
  • Rimosso il lettore di schede SD
  • Aggiunte (solo) 4 porte USB-C, da utilizzare anche per l’alimentatore
  • Processori Intel SkyLake 6a generazione
  • Solo SSD (come già per la generazione precedente), con anche modelli da 2TB
  • Multi colore (!), grigio scuro e “oro” chiaro
  • Prezzi aumentati, e di molto: 2099 euro per il modello base
  • Molta meno RAM: si torna agli 8 GB di base, anche per i modelli superiori

Bello, sulla carta. Eppure ci sono tanti motivi che faranno preferire, senza dubbio, i vecchi modelli alla stragrande maggioranza di persone che usano il MacBook Pro per lavoro. Quali?

1. Bella la barra multifunzione, ma i tasti?

Immaginate un professionista che utilizza spesso scorciatoie da tastiera, o, ancor meglio, un utilizzatore frequente del terminale (sviluppatori, sistemisti, etc.). Come vi sentireste senza il feeling dei tasti fisici?

2. Niente più MagSafe

Una delle caratteristiche esemplari dei MacBook, l’alimentatore MagSafe, è scomparso. Quello che ha consentito a tanti (me compreso) di evitare più volte rovinose cadute e involontari danni ai MacBook in carica. Oltretutto, il connettore MagSafe era così ben fatto che era ben più durevole rispetto ai classici connettori di alimentazione degli altri portatili.

3. Tutte le porte, sparite! Adattatori a non finire?

Bella l’idea di avere meno peso e meno spessore. Eppure, chi lo utilizza per lavoro, ha bisogno di collegare il MacBook Pro a un monitor esterno, magari anche due monitor esterni in contemporanea. Avrà bisogno di un disco rigido USB, vorrà caricare mentre è in ufficio l’iPhone, scaricare le foto dalla propria macchina fotografica tramite SD, utilizzare gli adattatori Thunderbolt Apple per l’Ethernet, e via discorrendo.

Ora tutto questo non è più possibile: ci sono ben due porte totali in meno, considerando che è scomparso anche HDMI e MagSafe. Immaginate un utente avanzato che utilizza le due porte Thunderbolt, una per un monitor esterno, una per l’adattatore Ethernet; una porta USB per un disco rigido esterno, un’altra per caricare l’iPhone, e la porta HDMI per un secondo monitor.
Con le sole 4 porte USB-C, di cui una da utilizzare anche per la ricarica, significa doversi portare dietro un enorme numero di adattatori.

Perché, allora, Apple non ha pensato anche di rimuovere la parola “Pro” dal suo MacBook, considerando che è diventato niente più che una versione allargata del MacBook da 12″?

E voi, lo comprereste?

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