Edouard Manet, pittore della vita moderna e delle verità inconfessate

Manet non partecipò alla prima mostra fotografica poiché non ha mai partecipato a una mostra ufficiale degli impressionisti; ma viene comunque considerato il vero iniziatore dell'impressionionismo apparteneva a una famiglia parigina il quale lo voleva iscrivere alla facoltà di legge. Dopo aver notato il suo scarso interesse, il padre lo manda in marina. Al ritorno dal primo viaggio in marina, Manet viene bocciato.
Manet viene quindi avviato agli studi artistici, di stampo classico. Si impadronisce quindi di quelel regole classiche come prospettiva e chiaroscuro.
Con il suo carattere eversivo, va a denunciare scomode verità della realtà ottocentesca, come il perbenismo.
Manet afferma che ogni artista deve saper parlare del suo tempo. Mostra presto insofferenza verso una scuola di pittura che propone uno stile non più adeguato al tempo. È solo, alla fine, in quanto il più anziano tra i pittori impressionisti.
Comincia un percorso professionale molto travagliato. All'inizio le sue opere furono apprezzate, dopo furono via via rifiutate.
È quindi un pittore classico, all'inizio, con un sottile senso di contestazione. Nel 1863 però, vi è una protesta da parte di molti artisti, guidata da Manet, che vengono spesso esclusi dalle mostre del tempo, poiché i loro quadri erano giudicati come non classici.
Manet decide di allestire una galleria alternativa, "il salone dei rifiutati"; ed è qui che viene esposta la sua tela: "Colazione sull'erba".
In questa tela vi è una scena di una colazione su un prato, con dei parigini vicino la Senna. Vi è una ragazza nuda che guarda l'osservatore con due giovani uomini che si intrattengono con lei, e sullo sfondo un'altra donna nuda che si lava. Ha come modello, nel dipingere questo quadro, il "concerto campestre" di Tiziano e "il giudizio di Paride" di Raffaello, due opere rinascimentali.
Di per sé quindi il nudo femminile è stato da sempre protagonista nell'arte. La differenze è però nel fatto che il nudo nell'arte classica è sempre stato allegorico, invece, in Manet, la donna che guarda l'osservatore, accenna in maniera velata a una delle piaghe della Parigi dell'800, ovvero la prostituzione.
È questo quindi il motivo dello scandalo. Si ha un evidenza del perbenismo dell'epoca, il sapere le cose ma non dirle, di far si che non ci si renda completamente consapevoli della realtà.
È Manet che toglie e rinuncia a questo perbenismo, ed entra in pieno nei malesseri sotterranei del suo mondo. Il quadro viene rifiutato dal salone ufficiale perché secondo i sovrintendenti non rispetava i canoni dell'arte classica.
Ad esempio non usa il chiaroscuro con perfezione; il tratto pittorico con cui raffigura i tre personaggi centrali è completamente diverso da quello con cui rappresenta la vegetazione.
Il tratto dei personaggi è molto più compatto e uniforme, la pennellata quasi non si riconosce.
C'è un tale contrasto che le immagini sembrano incollate sulla tela. C'è quasi un richiamo alla fotografia.
Inoltre la prospettiva è poco accentuata, solo accennata, e non deriva dal piano prospettico ma solo dai colori, sullo sfondo scuri e poi via via più chiari.

In Olympia, anche qui si nota una donna nuda seduta su un sofà, con una donna sullo sfondo e un gatto nero. Quest'opera richiama la Venere di Tiziano, opera rinascimentale. È quasi identica, con però la donna diversa e un cane al posto del gatto. Sebbene sia una citazione a Tiziano, il senso e il modo di rappresentare è molto diverso tra i due quadri.
La Venere è simbolo di bellezza, amore. Si mostra come una donna nel pieno della sua bellezza rigogliosa; il nudo nel rinascimento è sempre posto in relazione al paesaggio, ad esempio nella Venere si nota la vegetazione fuori dalla finestra.
Quello di Manet invece ha un idea diversa. L'interno è quasi claustrofobico, tetro, manca di profondità. E anche qui non c'è prospettiva, ma è basato solo sulla differenza cromatica.
Inoltre, il corpo della donna non ha nulla della bellezza armoniosa dei nudi rinascimentali. Ha uno sguardo velato di una leggera malinconia, un po' spento.
La donna guarda fuori dall'immagine del quadro, come se volesse guardare l'osservatore, o anche l'obiettivo di una macchina fotografica.
L'interno è spoglio, il gatto non ha nulla che possa trasmettere tranquillità, come invece il cane di Tiziano.
Inoltre, già il nome Olympia era un nome che si davano molte "escort" delle case di appuntamenti parigine.
Tutto ciò che vuole esprimere Manet, arriva a compimento con uno dei suoi quadri più importanti, il "bar de le Folies-Bergères", questo è uno dei locali che ha fatto epoca, rappresentato in una delle tante serate di festa, con una barista che serve al bancone. In basso bottiglie di champagne, vino, frutta. Dietro la barista vi è un grande specchio, tipico dei bar dell'800, che riflette ciò che c'è davanti la barista, ovvero un enorme folla di gente, le luci, la musica.
Alla destra si può osservare il volto di un uomo al bancone.
La donna guarda di fronte a sé, ma in realtà non guarda nulla, la sua attenzione infatti non è richiamata da nulla in particolare.
Consuma il suo tempo in un lavoro ripetitivo, estranea al pullulare di voci che animano la sala. Preannuncia ciò che sarà da lì a breve la società di massa, la solitudine tra molti, nella grande difficoltà di intrecciare rapporti importanti, profondi.
Manet dimostra l'opposto di quello che invece intendevano gli altri sull'impressionismo, ovvero che è un arte superficiale, mentre proprio questa riesce a scavare nel profondo, è espressione del suo tempo, sa guardare oltre il dato meramente visivo.
Nella rappresentazione della folla riflessa nello specchio, hanno definitivamente perduto ogni connotazione grafica che disegna la forma. Non c'è più il disegno preparatorio, ma tutto è delineato direttamente con il colore.
Niente è delimitato da una linea marcata, è il colore puro che viene posto sulla tela, opportunamente posizionate in modo da realizzare delle forme.
Da Manet in poi, le tecniche pittoriche sono completamente svincolate dalla tradizione classica.
Le parti della scena restano di impostazione classica, mentre è il modo con cui viene rappresentata che è diversa. Infatti, nonostante la carenza di tecnica, come la polvere di vetro, il pastello, la grafite, ma tutto è reso con il colore puro.
Manet ha una capacità di disegno eccezionale, basa tutto sulla luce e sulle forme . È un artista a 360 gradi, capace di cercare un connubio magico tra conoscenza della storia, innovazione delle tecniche, e occhio vivo del suo mondo.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *