Esercizio di malvagità

Questo Esercizio forse può spiegarci che:
 
– I simboli sono una cosa importante
– Che un’azione malvagia può anche non prevedere l’esistenza di una vittima
– Che è l’intenzione di chi agisce che fa considerare bene o male un’azione
– Che il bene e il male non sono strumenti per raggiungere un fine ma sono comportamenti mentali.
 
 
Come vedete ce n’è d’avanzo per sovvertire le basi di ogni diritto positivo ( senza vittima non c’è male )
e di ogni religione ( il premio del bene è sempre un paradiso )
 
Tesi
 
Se facessimo in modo che la conseguenza di una cattiva azione non ricadesse su alcuno, se non ci fosse nessuna vittima, il male continuerebbe ad essere tale?
 
Dimostrazione
 
State per compiere un atto particolarmente odioso e malvagio e allora cosa c’è di meglio del compierlo in una chiesa? Anche per un laico c’è un’ora particolarmente interessante per entrare in una chiesa: intorno alle 18, quando il popolo dei fedeli diventa solo femminile e la sua età si innalza vertiginosamente.
Oggi entrate pure voi.
Datevi un tono che non vi faccia sembrare un estraneo. Passeggiate guardando le statue dei santi o, meglio, sedetevi su di una panca laterale che sia vicina alle candele accese.
Ne sentite l’odore di cera calda e vi perdete tra tanti pensieri ma non perdete di vista le vecchiette per nessuna ragione.
Notate che, ogni tanto, qualcuna si alza, si avvicina alle candele e apre la borsetta. E’ questo il momento che aspettate.
La signora cerca le monetine per l’obolo, per compiere un rito che ritiene molto importante: sta per accendere una candela. Depone l’offerta, accende e sistema la candela, sussurra qualche parola e poi si avvia verso l’uscita.
Voi, furtivi come un gatto, vi avvicinate alla candela appena accesa, vi guardate intorno perché nessuno vi veda e agite con malvagia decisione: Spegnete quella candela. Con un soffio deciso e violento.
Risiedetevi sulla panca e pensate a quello che avete fatto.
Vittime non ce ne sono. La signora non vi ha visto ed è uscita contenta. Non è lei la vittima. La divinità è troppo divina per badare a certe cose. Forse con la candela avete spento anche il sogno della vecchietta?
Di sicuro avete fatto un esercizio simbolico di cattiveria e i simboli sono una cosa seria. Siete di nuovo inciampati nel vostro senso morale che ora è in allarme segnalandovi che avete compiuto un’azione malvagia ma dai confini incerti e nebulosi. Bene.
Anche un laico può meditare su queste cose in una chiesa, di sera, e uscendo, se ritiene che l’oltraggio simbolico sia stato troppo forte, può accendere 2 candele vicino a quella ormai spenta della signora, che spenta deve rimanere perché è un simbolo; e un simbolo, una volta danneggiato, non si ripara più.
Uscite dalla chiesa, l’esercizio è finito.
Giusto per confondere un po’ le idee è opportuno aggiungere che l’esecuzione di questo esercizio crea una situazione prostrante che a livello logico non riesce a trovare spiegazione soprattutto se si pensa che l’azione in questione viene più volte ripetuta dai sacerdoti e dal sacrestano per lo più in quelle chiese con grande affluenza di pubblico e quindi di candele.
Ma loro, spegnendo le candele, non hanno alcuna intenzione di fare del male e quindi la loro azione non è da considerarsi malvagia. Forse ci siamo.
 Sarà bene che pensiate con impegno su queste cose altrimenti il prossimo compleanno farete fatica a spegnere le
 candeline.

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *