L’unica vera guida per la creazione di leggende metropolitane

Tutti noi siamo sempre stati curiosi delle leggende metropolitane, e sicuramente ben più di una volta ci è venuta la voglia di creare una e metterla in circolo…
Ora potete, grazie a questa geniale guida che vi illustrerà tutti i passi per la genesi perfetta di una leggenda metropolitana. Una volta creata non vi resta che raccontarla alla persona più credulona che conoscete ed aspettare.

I due filoni base di una leggenda

Solitamente si possono distinguere due “gruppi” sui quali basarsi per avviare la leggenda. Uno è quello che poggia sulle credenze popolari (fantasmi ecc…) e uno su pazzi assassini, maniaci ecc…
Infine possiamo anche trovare una sorta di “gruppo zero” dove invece vi sono avvenimenti completamente assurdi per cause sconosciute.

Qualche esempio:

Gruppo delle credenze popolari:

“Mi hanno raccontato che blah blah… e quindi in quella fossa è morta blah blah blah.. ci hanno fatto una piscina e poi uno si è fatto il bagno ed è scomparso”

Gruppo dei pazzi maniaci:

“Si dice che in un albergo blah blah un cameriere si diverte a far andare persone anche quando l’ ascensore non c’è blah blah blah e quindi cadono nella tromba dell’ ascensore blah blah e non vengono mai ritrovate…”

Gruppo zero:
“Un mio amico mi ha raccontato che una volta sentii al contrario una canzone e scoprì risvolti oscuri blah blah blah la sentii ad alto volume e il giorno dopo lo fucilarono ignoti blah blah blah…”

L’ incipit

L’ incipit (l’ inizio, nome messo così per fare figo) è quella parte del tipo “Mio cuggino mi ha detto che…” con cui iniziare a raccontare una leggenda metropolitana.

Io suggerirei di evitare questi incipit ormai vecchi e passare a ben più moderni:

“Si dice…”

E quindi tutta la collana del si impersonale, con “si narra”, “si racconta”…
“Mi hanno raccontato…”

E quindi: “ho saputo”, “leggendo sul web…”, “un marocchino mi ha detto che…”, “mi è arrivato un messaggio che…”

E blah blah blah…

Dopo l’ incipit mettete il classico “che” ed avviate la proposizione oggettiva per dare un idea generale della leggenda. A meno che non pianificate un racconto completo, uno o due periodi al massimo possono bastare.

Che caratteristiche deve avere?

Una leggenda metropolitana deve essere:

  1. Pseduoverosimile: Ovvero che è una sorta di realtà celata, del tipo “potrebbe succedere” o che fa leva sulle suggestione delle persone.
    Ovvio che se mettete che il fantasma formaggino è uscito dal camino e vi ha mangiato nessuno vi crederà.
  2. Deve essere paurosa. Non deve far ridere chi la sente raccontare, ma piuttosto anche chi la racconta deve essere in un tal modo “spavantato”. Non deve per forza avere risvolti macabri e splatter, quanto piuttosto misteriosi, o meglio, pericolosi.
  3. Ovviamente deve essere anonima, è inutile mettere i nomi di persone. A meno che non si tratti di storie del gruppo 1 o 2, ad esempio si può inserire il nome di un luogo particolare, o di una persona particolare… del tipo: “ciccio franco morì in quella piscina”. giusto per dare un pò di credibilità.
  4. Devono essere cose che potrebbero capitare a tutti, non del tipo “solo a chi si trova nel posto X alla ora Y del giorno Z con l’oggetto W può succedere”.
  5. Non devono essere cose che succedono più volte. Come ad esempio, il tizio in motocicletta lo ho visto qua, qua e anche là…
    Questo sempre ovviamente a meno che non si tratti del gruppo 2.
  6. Se si chiedono più dettagli della vicenda, dateli, ma non eccessivi, e sopratutto cercate di darli i più verosimili possibili.
  7. Il passaparola farà il resto…

Per ora è tutto… ma conto di aggiungerci ben altre cosine al più presto.

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