Dalla roulette al poker: quali sono i giochi più antichi?

Sono decisamente numerosi i giochi che vantano una tradizione pluricentenaria: è il caso della roulette, ad esempio, passando poi per il poker ma senza dimenticare scacchi e dama. Tutti passatempi che hanno attraversato periodi di fortuna ed altri in cui sono stati meno considerati, pur non essendo mai finiti nel dimenticatoio. Le prime tracce dei giochi di carte più antichi sembrano risalire addirittura all’antica Persia e Cina, ma la diffusione nei territori europei risale in tempi cronologicamente più recenti.

È l’Asia che sembra aver ospitato le prime carte, secondo lo storico Peter Endebrock, ma notizie più sicure non si hanno. Passatempi quali i giochi di carte risalgono probabilmente al Medioevo, importati grazie agli equipaggi che utilizzavano i primi mazzi di carte per trascorrere il tempo nelle lunghe traversate nei mari e negli oceani di tutto il mondo. Se i marinai ed i navigatori hanno operato per l’importazione di questi giochi e la loro diffusione nelle varie aree costiere europee, le numerose varianti che hanno preso a circolare derivano da scelte prese negli specifici paesi. Ad essere modificati, ad esempio, sono i semi ed il numero delle carte per quanto riguarda la composizione dei mazzi, ma sono cambiati anche altri aspetti. Tenendo in considerazione il gioco del bingo, le differenti versioni hanno tabelloni composti da un numero differente di cifra: la versione italiana ed inglese conta 90 numeri totali ed ogni cartella è composta da 15 cifre, quella statunitense invece si ferma a 75 cifre ed ogni cartella contiene 24 numeri.

Soffermandoci però su quelli che sono considerati i giochi più antichi, probabilmente il primo da dover menzionare è il Ganjifa. Ad oggi non è più praticato ma è considerato il vero e proprio antesignano dell’espressione “giocare a carte”, che rappresenta infatti la traduzione letterale del nome, di origine persiana. Riguardo al luogo di diffusione, il territorio privilegiato era quello coincidente grossomodo con l’attuale India. Le carte da gioco non avevano la tipica forma rettangolare ma erano rotonde e talvolta erano utilizzate come moneta. Pur essendo molto diverse dal punto di vista grafico, già in questa versione di carte si ritrovano le figure: una ritraeva un ministro (o consigliere) e sull’altra era raffigurato un re.

Spostando invece la bussola verso l’Europa, il Vecchio Continente ha ospitato la nascita di diversi giochi che ancora oggi vengono comunemente praticati. Si tratta di Machiavelli, Bridge e Blackjack. Il primo deve la sua denominazione dal filosofo e scrittore Niccolò Machiavelli, vissuto a Firenze tra la fine del 1400 e la prima metà del 1500. Il numero di giocatori è variabile, solitamente tra i 2 ed i 6 e le regole non differiscono troppo dal Ramino: non a caso, Machiavelli viene altresì chiamato Ramino Machiavellico.

Per quanto riguarda la nascita del Bridge invece, è necessario spostarsi un po’ più a nord, finendo in terra inglese. Il gioco era infatti già circolante ben 400 anni fa, anche se con una denominazione leggermente diversa: whirstbridge. Il blackjack invece, pur avendo un termine di origine inglese, non è sorto in territorio anglosassone: si sono trovate tracce della sua diffusione in Francia, all’incirca intorno al 1600. Il nome era però differente: 21, andando a richiamare il punteggio massimo che un giocatore poteva fare sfidando il banco. È però conosciuto a livello internazionale con il nome di Blackjack perché, una volta esportato negli Stati Uniti, ha riscosso un successo planetario e si è così diffuso con la terminologia inglese. Rimanendo invece in terra francese, ma lasciando per un secondo da parte le carte da gioco, in questo elenco merita spazio la roulette: resa popolare dall’aristocrazia francese come passatempo tra ricchi, la sua nascita sembra risalire all’inizio del 1700 ma non si hanno certezze in merito al nome del suo inventore. È però un gioco divenuto celebre in tutto il mondo, tanto che viene spesso utilizzato come termine di uso comune per indicare incertezza.

Spesso citato insieme al blackjack, anche il poker ha riscosso un grande successo grazie agli Stati Uniti, anche se in tempi molto più recenti. È infatti necessario attendere fino al 1800 inoltrato (1829 circa) per trovare le prime tracce di un gioco simile, all’interno delle sale da gioco di New Orleans. Con tutta probabilità è all’epoca che si è iniziato a mettere per iscritto il regolamento del gioco e a perfezionare aspetti ad esso legato come il calcolo delle varie percentuali del poker. Rimanendo sempre sulle carte, un altro gioco che si è diffuso oltreoceano, questa volta però più a sud, è il Burraco: secondo gli esperti questo passatempo è sorto in Uruguay e poi è stato esportato in tutto il mondo, Italia inclusa. È però probabilmente il più recente tra tutti, considerando che la sua nascita risale intorno agli anni ’40 del secolo scorso.

 

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