Green Marketing: la promozione in maniera eco-sostenibile

Il concetto di green economy, non è più solo un termine astratto usato solo da pochi eletti.
In questi ultimi anni: la tutela dell'ambiente, la sostenibilità ambientale, le energie rinnovabili e  il “Green IT”sono diventati sempre di più degli elementi chiave nelle politiche aziendali.

Questo non solo a fine di regolamentazione, per  la riduzione dei consumi o per incrementare la responsabilità sociale delle imprese, ma anche, ed è questa la novità, per cercare  di trasmettere un’immagine nuova e più efficiente, che trasmetta la voglia di attenzione al pianeta.
L'ultima novità a disposizione delle aziende che vogliono “rinnovarsi” si chiama Green Marketing.

Gradualmente, ma in modo abbastanza diffuso, molte aziende e piccole e medie imprese stanno adottando la politica del “Green Marketing”, un insieme di strategie volte a limitare l'impatto ambientale delle loro attività, conquistando anche nuovi segmenti di mercato.
Secondo l'American Marketing Association, il Green Marketing, in senso lato consiste anche nella vendita e offerta di servizi alla clientela, realizzati entrambi con specifici metodi eco-compatibili o tecniche eco-friendly.

Coniato alla fine degli anni '90, il Green Marketing consisteva in un messaggio positivo utilizzato dalle aziende Americane al fine di  migliorare la propria immagine, aumentando le entrate e trasmettendo attenzione e rispetto per l'ambiente.

L'obiettivo fondamentale, però non era solo la  responsabilità ambientale. Infatti il Green Marketing prevede una revisione delle strategie aziendali trasformandole in  strategie eco-friendly, coinvolgendo tutte le iniziative, sia interne, sia esterne, attraverso cui l'azienda può contribuire alla protezione dell'ambiente. In una sola parola, trasformare la nostra attività in un’attività  ecocompatibile.


Come faccio a ridurre l'impatto ambientale della mia società?
Di seguito alcune soluzioni proposte dall’American Marketing Association:


1. Realizzare i nostri prodotti con un’attenta selezione delle materie prime (riciclati, riciclabili o con un basso impatto ambientale), da impiegare durante tutto il processo di produzione.
2. Agire sul ciclo di produzione, scegliendo di contenere il consumo di energia, acqua e produzione di rifiuti, trasformando  i metodi di produzione.
3. Packaging: possiamo ridurre al minimo, la scelta di materiali di scarto optando per quelli facilmente riciclabili.
4. Comunicazione: dimentichiamoci gli approcci tradizionali, che producono, ad esempio, rifiuti di  carta derivanti da manifesti, volantini, lettere, ecc.

La scelta vincente è la comunicazione on-line.

Come è stato dimostrato da uno studio condotto dalla DoubleClick Performics, l'83% degli utenti ha scelto il prodotto più ecologico, mentre il 50% è disposto a pagare fino al 5% in più al fine di sostenere  un’eco-impresa.

Questo grazie alla percezione, da parte della clientela, di una qualità più elevata, a favore di un minore impatto ambientale.
È come dire "noi preferiamo i prodotti buoni e intelligenti".

Lo studio dimostra che gli utenti preferiscono lo shopping on-line attraverso campagne pubblicitarie e/o siti promozionali che attirino la loro attenzione.


Ecco alcuni strumenti:

  • E-mail marketing: servizio che può diventare un ottimo veicolo promozionale.

Gli utenti, infatti accettano di ricevere delle newsletter periodiche, che li informano di volta in volta su prodotti, sconti e promozioni. In questo modo si agisce incrementando la fedeltà dei clienti.

  • Mobile – marketing, strumento che utilizza il canale cellulare o smart phone per inviare messaggi di testo promozionali, comunicazioni o inviti agli utenti registrati per determinati servizi.

Questa nuovo modo di comunicare stravolge il marketing convenzionale.
In questo modo, le aziende possono parlare e ascoltare i loro clienti in modo eco-compatibili.
Un aiuto per le aziende che vogliono avere una maggiore consapevolezza sul rispetto dell'ambiente viene fornito dalla regolamentazione  ISO-14001 del 2004 .

Tale regolamento include alcuni requisiti in materia di: emissioni in atmosfera, inquinamento delle acque e gestione dei rifiuti, come: carta, pile, plastica e toner, oltre a fissare i limiti massimi per l'inquinamento acustico.

 All'interno della normativa ISO 14.000 esistono anche molte sotto-regole e linee guida per la gestione di un prodotto: dalla produzione all'etichettatura, ma che riguardano anche la progettazione e il suo sviluppo, mantenendo sempre alto il livello di attenzione all'ambiente.
L'applicazione di queste norme non è obbligatoria, ma le imprese che hanno conseguito tale certificazione, lo evidenziano nei propri prodotti e questo consente un notevole risalto, essendo una prova per le aziende stesse di serietà e impegno.

Jacquelyn Ottman, guru del  Green Marketing, ha creato una  società di consulenza per le aziende che vogliono applicare  le eco-strategie al loro ciclo produttivo. La Ottman, sostiene che un forte impegno per la sostenibilità ambientale può garantire
la crescita di utili e profitti a patto  che vengano rispettate queste 5  regole:

 

  1. Informare i clienti sulle innovazioni pro-ambiente, in modo che possano apprezzare il cambiamento e scegliere i propri prodotti ecologici.
  2. Accrescere le capacità del cliente (empowerment) attraverso una campagna d'informazione sui benefici derivanti da un consumo responsabile.
  3. Trasparenza e certificazione delle proprie strategie e metodologie per la sostenibilità ambientale, come prova della propria serietà.
  4. Rassicura il cliente che il prodotto è qualitativamente valido, anche se è eco-friendly.
  5. Chiarezza in merito al prezzo, giustificandone l'aumento e spiegando che il prezzo maggiore è  legato alle politiche di salvaguardia del pianeta.


La Ottman invita a prestare attenzione a non fare l'errore più grande in assoluto, incappare nel Green washing,  cioè vantare una immagine Green-Oriented o Eco-Friendly,  senza una vera e propria politica di gestione ecologica corretta.

Se si vuole, solamente, guadagnare notorietà, questo progetto si rivelerà di breve durata e  di sicuro fallimento.
Gli obiettivi ambientali devono essere certificati o certificabili, i consumatori eco-consapevoli sono molto attenti e capaci di scoprire chi li sta truffando.

I casi di "camouflage" dell'immagine attraverso i temi ambientali in gergo  sono chiamati “Green Washing, letteralmente "lavaggio verde": un tentativo di rinnovare l'immagine aziendale attraverso messaggi, promozioni,azioni e immagini solo apparentemente eco-friendly.
Ricordate, prosegue la Ottman, che il consumatore ecologicamente attento se viene truffato, non perdona, i blog sono pieni di aziende “scoperte”.

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