L’impresa: caratteristiche e definizione

Le risorse dell'impresa

Si dividono innanzitutto in materiali e immateriali.
Quelle materiali possono essere distinte in a lungo termine e a breve termine.
Se le risorse materiali vengono consumate all'interno di un singolo processo produttivo, si chiamano risorse a breve termine. Si pensi ad esempio alle materie prime, ai semilavorati, etc.
Quelle a lungo termine hanno un utilità economica all'interno del ciclo produttivo per più fasi, per più cicli produttivi diversi. Attraverso il macchinario con cui si producono le automobili si possono far girare più cicli produttivi diversi.
Un modo alternativo per guardare a questa distinzione è considerare un orizzonte di riferimento, ovvero l'esercizio finanziario. Convenzionalmente dura un anno (dal 1 gennaio al 31 dicembre). Le risorse consumate all'interno di un esercizio finanziario si considerano a breve termine, quelle che invece vengono usate per più di un esercizio finanziario sono a lungo termine.
Le persone che partecipano all'attività produttiva sono considerate risorse materiali, e solitamente a lungo termine. Chi ha però ad esempio un contratto a progetto di tre mesi, è una risorsa materiale a breve termine.
È chiaro che il valore della risorsa materiale personale corrisponde allo stipendio che riceve. Questo stipendio in parte racchiude anche il valore immateriale del lavoro prestato. Si pensi alla differenza dello stipendio di un operaio di un impresa rispetto allo stipendio di un CEO.

Le risorse immateriali invece sono contraddistinte dalla non-tangibilità. Il know-how, i brevetti, il marchio commerciale, i software realizzati, etc.
Oltre alle risorse materiali e immateriali vi è una terza categoria di risorse che vengono chiamate risorse finanziarie, e cioè il denaro a disposizione dell'impresa.
Le risorse finanziarie si possono classificare in funzione della provenienza, come quelle proprie dell'impresa, e quelle a debito, cioè quelle prestate all'impresa da soggetti esterni all'impresa, come i finanziamenti bancari.
Il capitale versato dai soci sono invece risorse finanziarie proprie dell'impresa.
Anche qui ci sono quelle a lungo termine, che non deve essere restituito in un anno finanziario, come il capitale dell'impresa; e quelle a breve termine.

Rischio di impresa: la decisione di diventare proprietario dell'impresa è l'accettazione del rischio di essere remunarati in funzione di come va l'impresa. Si accetta l'idea che non esista un vincolo riguardo il quale questo capitale prima o poi deve essere restituito.

Chi opera nell'impresa

Si distinguono due categorie fondamentali: gli shareholders e gli stakeholders.
I proprietari (shareholders): sono coloro che apportano capitale proprio, l'impresa realizza i prodotti (o beni) che vengono acquistati dai singoli consumatori o da altre imprese, l'eventuale valore economico così generato è di diritto attribuibile agli shareholders.
In realtà, chi opera e interagisce con l'impresa sono una multitudine di soggetti. La cosa che li accomuna è il fatto di non essere proprietari. Questi soggetti sono detti stakeholders.
Sono soggetti che hanno tutti interessi molto diversi tra loro e tra i proprietari, ma che per una ragione o per l'altra, interagiscono con l'impresa.
Ovvero:

I prestatori di lavoro, coloro che partecipano all'attività d'impresa prestando il loro lavoro in cambio della remunerazione del proprio lavoro. Fanno parte di questa categoria chi svolge il lavoro operativo e il management.
I fornitori, cioè chi fornisce all'impresa le risorse materiali, e i materiali, che l'impresa utilizza come input per realizzare i propri output.
I finanziatori, cioè coloro che apportano capitali all'impresa, ma non capitale proprio, ma capitale di debito. Bisogna inoltre considerare i venture capital, soggetti istituzionali, che entrano a finanziare l'impresa come shareholder, e non come stakeholder. Quando si chiede un finanziamento a un venture capital, quest'ultimo diventa co-proprietario dell'azienda.

Ci sono poi altre categorie di stakeholder che pongono vincoli all'impresa, contribuiscono a costruire la cornice entro la quale si svolge l'attività d'impresa.
Da un lato c'è la comunità intesa come la popolazione del territorio in cui l'impresa opera, che a seconda del tipo di impresa può essere più o meno ampia, e poi le amministrazioni pubbliche. È molto importante il ruolo che svolgono questi stakeholder, perché riescono a influenzare in modo molto più netto quello che l'impresa fa. Si pensi anche allo stato che influenza l'impresa tramite le leggi, l'antitrust, il fisco, etc.

 

La remunerazione da parte dell'impresa

Scopo dell'impresa è cercare di perseguire contemporaneamente la massimizzazione del valore economico per remunerare il capitale investito dai soci, contemporaneamente di migliorare il rapporto con gli stakeholders che apportano lavoro e risorse.
Chiunque apporti una risorsa all'impresa, deve essere in qualche misura remunerato.
La differenza è che però mentre la remunerazione degli shareholder è variabile, la retribuzione degli stakeholder è tipicamente fissa. I materiali forniti all'impresa sono pagati al loro prezzo, che è determinato. Il costo degli impianti è determinato, e così anche lo stipendio dei lavoratori. Il denaro da restituire alle banche è determinato. L'unica cosa non determinata è la remunerazione dei proprietari, che è in funzione del risultato economico dei proprietari dell'impresa.
Allo stesso tempo, le tasse, che vanno versate allo stato, sono variabili in funzione di quanto guadagna effettivamente l'azienda.
 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *