L’impresa: caratteristiche e definizione

Il funzionamento dell'impresa

L'efficienza e l'efficacia sono i criteri a cui si ispira la gestione dell'impresa.
L'efficienza è la capacità di massimizzare gli output dati gli input investiti. Si potrebbe definire come "produttività". Oppure, si può spiegare come: data la quantità di output prodotto, la capacità di minimizzare gli input utilizzati.
L'efficacia è il raggiungimento degli obiettivi dell'impresa nei tempi e nei modi richiesti dai proprietari (impresa for-profit) e dai soci, fondatori, etc. (impresa no-profit).
Un impresa può essere molto efficiente, ma gestita in modo poco efficace. O viceversa.

Il capitale proprio

Affinchè un impresa si costituisca non è affatto indispensabile che il capitale di partenza sia esclusivamente costituito da capitale proprio. Infatti, si consideri che spesso il capitale di inizio è capitale di debito, prestato non da shareholder, ma da degli stakeholder (come i prestiti bancari).
È molto diverso l'apporto di capitale qualora sia fornito da banche e prestatori in generali, o qualora sia fornito da venture capitalists.
Il capitale proprio ha due funzioni principali: il primo è quello di fungere da garanzia contro i rischi di insolvenza. Quando l'impresa non è più in grado di far fronte ai debiti contratti, la funzione del capitale proprio è quella di fungere da ultimo pagatore.
La seconda funzione del capitale proprio è quella di fungere da segnale per il mercato, ed in particolare per quei soggetti che operano nel mercato in qualità di finanziatori.
La presenza di capitale proprio è un buon segno per i finanziatori esterni. In particolari circostanze questo non è più vero, e la necessità di aumentare il capitale proprio significa che l'impresa non è più capace di generare valore economico sufficiente.
Lo stesso vale per una società per azioni: quando una società per azioni vuole aumentare il suo capitale sociale, aumenta il numero di azioni.
Molti aumenti di capitale, proprio per evitare di implicare una ridistribuzione delle quote dei soci, vengono deliberati esclusivamente per gli attuali soci.

La caratteristica essenziale di chi è proprietario di impresa è quella di accettare il rischio. Non esiste nessuna attività d'impresa che non abbia in sé una componente di rischio. Chiunque investa denaro nel capitale proprio di un impresa deve essere consapevole del rischio connesso all'attività d'impresa. Il rischio basilare di chi apporta capitale di rischio all'impresa, è quello di perdere il capitale stesso.
Può succedere qualunque cosa in qualunque momento che rende l'attività d'impresa fallimentare. Si pensi ad esempio all'impresa di gestione dei reattori nucleari di Fukushima, che aveva un margine di profittabilità molto alta, fino al punto che poi nel giro di due giorni ha perso metà del suo valore.

Il rischio, invece, non c'è nel caso dei bot.
I bot decennali funzionano che si danno un tot di soldi allo stato, ogni anno vi è il 4% di interesse ogni anno, ed alla fine dei 10 anni verrano restituiti i soldi. Tutto questo, a rischio zero.
Se invece si usa un tot di soldi per acquistare azioni di una certa società, non si può sapere a priori qual è il rendimento di quei soldi, né si può sapere per certo che questi soldi riusciranno a tornare.

Le azioni

Per ogni società per azioni, c'è un numero limitato di azioni di un certo valore, sancito nello statuto dell'impresa e dipendente dal capitale sociale dell'impresa stessa.
I prezzi delle azioni, in genere, più questa ha prospettive positive, e il prezzo aumenta, al contrario se ha prospettive negative, più gente vuole venderle, e il prezzo si abbassa.
Il valore nominale delle azioni è fisso, ed è scritto nello statuto: ad esempio l'impresa ha 100 azioni da un valore di 1 euro. Il capitale sociale è quindi di 100 euro. Se poi si rivende tale azione a 3 euro, chi ci guadagna è solo chi vende, in quanto il valore del capitale sociale rimane lo stesso.

In Italia, ci sono in tutto 4,5 milioni di imprese (2009), di cui quotate in borsa solo 200. Perché un azienda dovrebbe quotarsi in borsa? Per aumentare il capitale proprio, in modo da trovare nuovi investitori.
Il 95% di tutte le imprese ha meno di 10 addetti, e impiega il 47% dell'occupazione totale. (l'occupazione totale in Italia è circa 17,5 milioni di addetti).
Le imprese senza lavoratori dipendenti sono circa 3 milioni, e corrispondono al 65,2% del totale delle imprese attive.
Ciò che rileva se un impresa è italiana o meno, dipende dal se i proprietari sono italiani o meno (e che abbia la prevalenza della propria attività economica in Italia).
La più grande impresa italiana nel settore ICT è la Engineering.
 

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