Inquinamento Indoor

La casa rappresenta da sempre la sicurezza e la protezione dai rigori del clima e dalle minacce esterne, un luogo in cui ci si sente al riparo da pericoli e da occhi indiscreti, provvisto di tutte le comodità. Oggi però i pericoli maggiori per la nostra salute si annidano proprio all’interno delle nostre case.

INQUINAMENTO INDOOR

La casa rappresenta da sempre la sicurezza e la protezione dai rigori del clima e dalle minacce esterne, un luogo in cui ci si sente al riparo da pericoli e da occhi indiscreti, provvisto di tutte le comodità. Nel corso degli anni sono stati compiuti sforzi notevoli per migliorarne la vivibilità e per eliminare le possibili cause di incidenti in fase di costruzione e di utilizzo: incendi, crolli delle strutture, umidità, scarsa igiene, freddo, eventi traumatici e scosse elettriche. Un tempo la casa era soprattutto un luogo sicuro dove rifugiarsi, nascondersi e proteggersi dai predatori e dalle intemperie. Oggi però i pericoli maggiori per la nostra salute si annidano proprio all’interno delle nostre case. La nostra salute è costantemente messa in pericolo da una forma insidiosa di inquinamento domestico, legata a un impiego sempre più massiccio di prodotti chimici e sintetici. Solo da poco si è potuto conoscere il prezzo che l’umanità paga per l’uso di questi nuovi prodotti e materie plastiche, che hanno avuto enorme successo e diffusione negli ambienti domestici. Ogni volta che utilizziamo uno spray, laviamo i piatti, facciamo il bucato, ci laviamo, dipingiamo una stanza, compriamo prodotti a lunga conservazione o scegliamo tessuti in fibra sintetica, creiamo ulteriori difficoltà a noi stessi e all’ambiente. Inoltre, le nostre case fanno un grande spreco di risorse preziose, come energia, materiali e acqua; contemporaneamente producono una quantità di rifiuti, in parte tossici, che finiscono per essere riversati nell’ambiente. Esaminando con attenzione la propria casa si possono trovare dappertutto possibili fonti di inquinamento: gli elementi di copertura del tetto possono essere stati trattati con sostanze tossiche o isolati con materiali potenzialmente nocivi, nei muri con intercapedine può essere stata iniettata schiuma isolante che emana vapori di formaldeide, le vernici sintetiche e le carte da parati viniliche emanano esalazioni pericolose quando sono nuove, i pavimenti di legno possono essere stati trattati con vernici protettive sintetiche che emanano formaldeide e creano polvere, i mobili vengono spesso riempiti con poliuretano espanso, un prodotto altamente infiammabile, divani e poltrone a volte sono imbottiti con tessuti sintetici, le cucine e i mobili del salotto e della camera da letto sono a volte costruiti con legni trattati con pesticidi. Il caratteristico odore di una casa nuova, come quello di una nuova auto, è un evidente segnale di questa miscela chimica.Inoltre nelle abitazioni si può riscontrare anche l’esistenza di agenti inquinanti di origine meno recente: esalazioni e gas prodotti dalla cattiva combustione di fuochi, stufe, fornelli; il piombo delle condutture dell’acqua, muffe, batteri, organismi trasportati dall’aria. Persino il terreno su cui è costruita l’abitazione può essere nocivo per la salute di chi vi abita: il gas radon radioattivo presente nelle rocce può entrare in casa e, se la casa sorge in zone dove confluiscono energie negative, ciò può influire sia sull’umore sia salute degli abitanti.


SICK BUILDING SYNDROME (LA SINDROME DELL’EDIFICIO MALATO)

Chi lavora negli uffici, negli edifici pubblici e nelle scuole accusa talvolta sintomi ricorrenti come: emicranie, affaticamento, sonnolenza, irritazione agli occhi e al naso, gola secca, generale perdita di concentrazione e nausea. Mediante controlli dell’aria effettuati all’interno di questi ambienti è stato riscontrato la presenza di svariate sostanze chimiche inquinanti: formaldeide, radon, ossido di carbonio, anidride solforosa, ozono e composti particellari come il fumo di tabacco. Tuttavia, si pensa che questi sintomi siano attribuibili anche ad altri fattori, come la luce fluorescente, aria troppo calda e secca, un accumulo di ioni positivi e il disadattamento individuale all’ambiente. La medicina si trova oggi costretta a collegare sempre più malattie non a virus e microbi, quanto a fenomeni ambientali, che possono chimici, biologici e fisici. Con il notevole aumento di sostanze chimiche tossiche nell’ambiente, la sensibilizzazione è diventata una dei fondamentali oggetti di studio della medicina ambientale. La sensibilizzazione è una reazione alle sostanze chimiche tossiche presente nell’ambiente a livelli generalmente considerati non dannosi. individuale. Una persona sensibilizzata può diventare progressivamente sempre più vulnerabile, tanto da reagire anche a quantità minime o a bassi tempi d’esposizione.
Gli agenti inquinanti sono molti, ma non tutti sono tossici. Il termine agente inquinante è usato per definire qualsiasi sostanza liberata nell’ambiente come sottoprodotti dell’attività umana: alcuni sono un surplus di sostanze già presenti in natura, come l’ozono, l’anidride carbonica o il radon, altri sono elementi chimici sintetici. Molti di questi vengono assorbiti e metabolizzati dall’uomo o dall’ambiente senza conseguenze, mentre altri non esistono concentrati in natura, e sono difficilmente scomponibili una volta entrati per un qualsiasi motivo nelle catene biologiche. Gli agenti inquinanti più pericolosi sono quelli che provocano mutamenti nelle strutture fondamentali dell’organismo: le cellule. Tra i primi vanno citati i cancerogeni, i mutageni: cioè che mutano la struttura genetica, i teratogeni: che producono tare o anomalie nello sviluppo del feto; seguono poi gli agenti tossici e subtossici, dagli aeropatogeni come i virus e i batteri, e gli allergeni i quali provocano reazioni allergiche.

–> Principali agenti inquinanti presenti nelle nostre case

1. I gas di combustione
I combustibili che si usano per cuocere e riscaldare sono tra le cause di inquinamento più rilevanti. Il metano, il cherosene, il petrolio, il carbone e il legno liberano tutti sotto prodotti nocivi, soprattutto se la combustione non è completa. In questo caso, il livello di inquinamento tra le pareti domestiche può essere elevato al punto da diventare pericoloso, soprattutto se le finestre sono chiuse, come accade durante le stagione fredda, o sono ermeticamente isolate. Durante i processi combustivi dei combustibili fossili, si sviluppano principalmente cinque composti chimici: l’ossido di carbonio, ossido e biossido di azoto, anidride solforosa e anidride carbonica, i quali producono effetti diversi sull’organismo umano:
– Ossido di carbonio: gas molto velenoso, incolore e inodore, prodotto da combustione incompleta del gas, dal fumo di legna, di carbone, di tabacco e dagli scappamenti delle auto. Sull’uomo riduce i livelli di assorbimento di ossigeno da parte del sangue, causa emicranie, vertigini, nausea e perdita dell’appetito, in concentrazioni anche basse e per brevi tempi di esposizione può essere mortale. I soggetti più a rischio sono i cardiopatici e gli asmatici.
– Ossido e biossido di azoto: gas tossici dal forte odore, prodotti dalla combustione incompleta del gas dei fornelli e caldaie. Sull'uomo produce gravi malattie del sistema respiratorio.
– Anidride solforosa: gas pungente presente nel fumo di carbone e di legna, emesso da apparecchi di riscaldamento a cherosene, è responsabile dello smog urbano ed è tra le cause delle piogge acide. E’ presente raramente a livelli pericolosi, ma può acutizzare le difficoltà respiratorie.
– Anidride carbonica: gas incolore e inodore, prodotto dalla combustione di gas in bombole per apparecchi di riscaldamento; è responsabile dell’aria viziata nelle stanze poco arieggiate. L’esposizione continua da parte dell’uomo può colpire il sistema nervoso centrale rallentando le reazioni. In forti concentrazioni e in tempi di esposizione lunghi può essere mortale.


2. Esalazioni dei prodotti domestici
Le abitazioni moderne nella struttura e nell’arredamento contengono molte sostanze chimiche organiche, inoltre se ne utilizzano molte altre per pulire, disinfettare, decorare la propria abitazione. La maggior parte di queste sostanze viene estratta o sintetizzata, da prodotti petrolchimici, liquidi o solidi a basso punto di fusione, di solito combustibili e insolubili in acqua.
La stragrande maggioranza di queste sostanze chimiche appartengono alla consistente categoria dei composti organici volatili (VOC), i quali liberano facilmente vapori, a temperatura ambiente, sia per evaporazione dei liquidi volatili sia per scarico di gas di solidi sintetici. I vapori accumulati sono spesso tossici e quasi tutti irritanti. Appartengono a questa categoria i seguenti composti chimici:
 La Formaldeide: dal punto di vista chimico la formaldeide è una sostanza organica composta da carbonio, idrogeno e ossigeno. All’aria aperta si decompone molto velocemente sotto l’azione dei raggi ultravioletti del sole; ma, negli ambienti chiusi, che, per via delle misure di isolamento termico in continuo aumento, sono soggetti a ricambi d’aria sempre più scarsi, essa richiede una particolare attenzione. A causa del suo effetto germicida, la formaldeide uccide microrganismi, batteri e funghi, ed il suo spettro d’azione è illimitato. La formaldeide è presente nei pannelli di masonite e in quelli multistrato. Altre importanti fonti di emissione sono i rivestimenti di soffitti e pareti, le scale, le porte, i pavimenti e le traverse di parquet. Inoltre sono state rilevate forti concentrazioni di formaldeide nelle schiume espanse che in quelle di urea-formaldeide, anche il sughero compresso può essere lavorato con colla sintetica e liberare questa sostanza tossica. La formaldeide è inoltre contenuta nelle moquette, nelle carte da parati, negli smalti, negli indumenti, nei cosmetici e in molte migliaia di prodotti per la casa.
– Bifenile policlorurato (PCB): deve essere classificato nella famiglia degli idrocarburi clorurati, cioè quelli nei quali uno o più atomi di idrogeno sono sostituiti da atomi di cloro. Per le sue proprietà elastiche, il PCB è utilizzato per collegare i giunti di dilatazione nelle costruzioni in calcestruzzo, per tamponare gli spazi intorno agli infissi esterni, per sigillare i sistemi chiusi come i circuiti refrigeranti o le lampade fluorescenti. Come emolliente, è impiegato nella costruzione di materiali sintetici, di mastici, di pavimenti in PVC, di colle e oli tecnici. Come additivo è utilizzato nella produzione di colori e lacche, che grazie ad esso, diventano più resistenti e perdono la loro infiammabilità.
– Le materie plastiche vengono usate quasi ovunque in casa. Le materie termoplastiche sono in teoria tra le più dannose, perché possono contaminare con gas o prodotti alimentari conservati. I PVC sono in assoluto i più nocivi, perché possono causare cancro, bronchiti croniche e malattie della pelle. Il polistirene può dare irritazioni agli occhi, al naso e alla gola e causare vertigini; mentre il poliuretano espanso può causare bronchiti, tosse e problemi dermatologici, oltre ad essere facilmente infiammabile. Molte materie plastiche, se prendono fuoco liberano gas fortemente tossici, inoltre bruciano a una velocità due volte superiori e sprigionando il doppio del calore ed esalazioni fino a 500 volte maggiori rispetto a materiali tradizionali.
– Poliuretano: i poliuretani sono prodotti sintetici che, per il loro impiego universale, sono diventati il gruppo quantitativamente più importante di prodotti chimici. Discussioni si sono accese sui problemi di tossicità del suo componente di partenza, l’isocianato, perché esso e gli additivi che spesso lo accompagnano sono già noti da lungo tempo come sostanze dannose per la salute di chi le lavora. I prodotti più diffusi che comportano l’uso di poliuretano sono i pannelli di masonite privi di formaldeide, i materiali di rivestimento, le vernici, i collanti, le colle, la gomma sintetica, le fibre, i materiali isolanti per cavi elettrici, le resine espanse per imbottiture, i materassi, i cuscini, l’isolante termico dell’abbigliamento invernale, i frigoriferi, le schiume per intercapedini, i pannelli isolanti sono solo alcuni prodotti contenenti poliuretano.

• Rischi per la salute
– Formaldeide: la formaldeide è riconoscibile dal tipico odore pungente, irrita le mucose e gli occhi. Le sue esalazioni provocano inoltre cefalee, difficoltà di concentrazione, affaticamento, nervosismo, nausea, epistassi, sospetto cancerogeno. In caso di esposizione prolungata si instaura una certa tendenza alla depressione e all’ansia in rari casi sono stati osservati anche alcuni disturbi della volontà.
Bifenile policlorurato (PCB): difficilmente si decompone si accumula nel tessuto adiposo del corpo umano. Indebolimento della vista, alterazioni epatiche, sterilità, indebolimento del sistema immunitario, nausea, senso di debolezza generale, caduta dei capelli e cloracne sono alcuni degli effetti prodotto dai PCB sul corpo umano. Si sospetta inoltre che il PCB oltre che epatolesivo e splenolesivo sia cancerogeno.
– Materie plastiche: le principali patologie provocate dalle materie plastiche sono: tossicosi, irritazioni delle mucose bronchiali, cefalee, infiammazioni cutanee ipersensibilità specifica.

3. Fibre minerali e metalli
Una casa di città può accumulare fino a 20 chili di polvere in un anno. Questa polvere non è solo sporcizia, ma un amalgama molto vario, dai residui degli occupanti, degli animali domestici, di abiti, di materiali edili e prodotti alimentari. La polvere fine presenta il pericolo maggiore, perché sfugge ai filtri dell’apparato respiratorio e può penetrare nei polmoni. Nella polvere si possono trovare anche particelle tossiche e metalli pesanti.
– Amianto: le fibre di amianto di alcuni vecchi materiali edili come l’eternit, se respirate per lunghi periodi possono provocare il cancro ai polmoni, le fibre di vetro presenti nei materiali isolanti invece sono un rischio minore, ma irritano i polmoni.
– Metalli: questi penetrano nel corpo umano attraverso l’inalazione di polveri, l’acqua o i cibi. Il piombo delle tubature dell’acquedotto, dei residui dei gas di scarico delle auto è particolarmente dannoso ai bambini. Altrettanto pericoloso è il suo equivalente, l’ossido di titanio, che si trova oggi nelle vernici. L’alluminio delle pentole innesca reazioni a contatto con vari alimenti e il suo assorbimento può essere il fattore scatenante del morbo di Alzhaimer. Anche il cadmio, il mercurio e il rame sono tossici.
• Rischi per la salute
– Amianto: fibra estratta dal silicato di calcio magnesio, usato come materiale isolante e antincendio, esse se portate dall’aria rappresentano un grave pericolo per la salute, perché provocano l’asbestosi e il cancro.
– Metalli: particelle di piombo, cadmio, alluminio e rame possono essere assorbite cumulativamente nel corpo fino a raggiungere livelli di tossicità. Il piombo è presente nelle vecchie tubature, il cadmio nelle vernici, il mercurio nel tonno in scatola, l’alluminio nelle pentole in cui viene assorbito dal cibo. Piombo e cadmio possono provocare danni al tessuto celebrale e nervoso. Il cadmio può danneggiare la vista, mentre l’intossicazione da metalli provoca emicranie e problemi respiratori.

4. Concentrazione di gas pericolosi
Questo tipo di problema è meno generalizzato e si manifesta localmente, di solito per elevate esposizioni contingenti all’ozono, che produce effetti di disagio immediato, oppure al radon, che rappresenta un pericolo più grave e protratto nel tempo.
L’Ozono è un gas velenoso, instabile, dall’odore pungente, presente nell’aria in piccole quantità, ed elemento costitutivo dello strato atmosferico di protezione che ripara la terra dalle radiazioni ultraviolette. Si genera ozono anche quando gli UV agiscono sugli idrocarburi e sugli ossidi d’azoto dell’aria inquinata o quando vengono prodotte scariche elettriche da apparecchi con motori a spazzole e da fotocopiatrici. Alte concentrazioni di ozono incrementano la formazione dello smog e possono essere rischiose per chi soffre di disturbi respiratori.
Il Radon è un gas radioattivo inodore e incolore, prodotto soprattutto dal decadimento dell’uranio 238, si trova in natura e nelle rocce vulcaniche (porfido, tufo, pomice), nelle falde idriche e nel suolo, e può entrare in casa attraverso certi materiali edili, come la pietra, i mattoni, l’intonaco e il cemento preparato con componenti ricchi di radon, oppure attraverso l’acqua dei rubinetti e il gas ad uso domestico. A volte è lo stesso terreno sul quale si costruisce che registra alte concentrazioni di radon, la fonte di maggior pericolo. Il gas filtra in casa attraverso fessure, tubi di scarico e persino il cemento. Nelle case sigillate ed ermeticamente isolate delle zone nelle quali è presente il radon la concentrazione può essere centinaia, o persino migliaia di volte superiore a quella esterna. Il radon decade in sostanze radioattive, la più dannosa delle quali è rappresentata dagli isotopi del polonio, che, quando sono inalati, emettono particelle alfa nel corpo, intaccando il sistema respiratorio, e diventando cancerogeni dopo lunga esposizione.
• Rischi per la salute
L’Ozono, quale gas irritante e aggressivo, ha effetti sull’uomo anche a concentrazioni minime e può provocare reazioni variabili da individuo ad individuo. La sensibilità all’ozono si manifesta con stanchezza, mal di testa, limitazione delle capacità respiratorie e, a concentrazioni più elevate con tosse ed irritazioni della mucosa. Sono stati anche osservati oltre agli effetti negativi sull’uomo, danni alle foreste e perdite nei raccolti, soprattutto alberi delicati come il Pino, ed il Faggio o piante coltivate reagiscono sfavorevolmente all’ozono anche in basse concentrazioni.
Il Radon quando viene inalato danneggia i tessuti polmonari e l’esposizione prolungata è legata all’insorgenza di alcune forme tumorali.
L’interazione chimica dell’intero sistema si autoregola, purché le sostanze chimiche naturali siano presenti sempre con la medesima concentrazione e seguano lo stesso processo formativo, così come si è evoluto all’interno dell’ecosistema planetario, attraverso i cicli dell’aria, dell’acqua, della terra e delle varie catene alimentari è a questo che dobbiamo pensare ogni volta che una nostra azione potrebbe modificare uno di questi meccanismi di autoregolazione.

 

Potrebbero interessarti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *