Anche il pin’occhio vuole la sua parte – Capitolo 7 di 37

CAPITOLO 7

Quando Pinocchio dormiva, russava di gusto e per incanto tornava bambino.
Il russare gli ricordava il suono della sega, che con tanto amore gli aveva dato la vita…

Il povero Pinocchio, che aveva sempre fame, era tornato a casa e si era seduto su una seggiola ad attendere con ansia il ritorno del suo babbino.
Quando Geppetto tornò, trovò la porta chiusa, così gridò a Pinocchio che intanto dormiva di gusto.
Alla fine e dopo molti tentativi, Pinocchio corse ad aprire, ma la stanchezza e il pesante portone gli impedivano di avere successo. –Dai Pinocchio!- Gridò Geppetto.- Mettici un po’ di olio di gomito, o come direbbe un sarto, un po’ di olio di gomitolo.- D’un tratto si sentì un gran tonfo. –Cosa è successo adesso?- Esclamò preoccupato Geppetto. –Che disdetta!- Pianse Pinocchio. -Sono scivolato sull’olio di gomito-.
Quando finalmente tutto andò per il meglio, Pinocchio riabbracciò il suo babbo, si sedettero vicino al camino e cominciarono a raccontarsi le ultime disavventure.
PINOCCHIO: -Ma babbo, babbino, dove sei stato così tanto tempo? Ero così preoccupato, credevo di non rivederti mai più.-
GEPPETTO: -Ma come, non sapevi che dovevo fare delle analisi? Anche se sono vecchio, sono dovuto tornare a scuola. Ho dovuto fare l’analisi grammaticale, l’analisi logica e del periodo…Torno a casa e il medico mi dice che devo sostenere ancora le analisi, ma questa volta del sangue. Vado nel suo ambulatorio e mentre mi estrae il sangue che cosa non esce dalle mie vene?: Due quadri di Picasso, sei sculture in marmo di Michelangelo e quattro opere liriche del cinquecento…-
PINOCCHIO: -Io l’ho sempre sostenuto che tu, caro babbo, avevi…l’arte nel sangue.-
GEPPETTO: -Devi sapere caro figliolo, non sono tornato a mani vuote, ti ho portato un bel pacco.-
PINOCCHIO:-Uh che bello! Ma come mai, babbino, questo pacco ha una corona?
GEPPETTO: Per forza, ha la corona, è un re-galo…Oh povero Pinocchio, come devi essere affamato…
PINOCCHIO: -Ho così tanta fame che mi mangerei un panino, anzi, siccome fa anche freddo mi mangerei un panino ben “imbottito”.
GEPPETTO: -Eh, eh! Lo dici a me. Pensa che proprio oggi al campetto di calcio si disputava la finale organizzata per il comune del paese. Faceva così freddo che il portiere aveva i guanti…
Geppetto, che di tutto quel discorso aveva capito una cosa sola, cioè che Pinocchio sentiva morirsi dalla gran fame, tirò fuori di tasca tre pere e poi gli disse: -Queste tre pere erano la mia colazione, le ho raccolte da un grosso albero impazzito; credeva di essere Giulio Cesare, il famoso “Im-pero romano”. Siccome mi son scordato di farti le unghie, vedrò di sbucciarle affinché tu le possa mangiare.
–Oh babbino…- Esclamò Pinocchio –Queste pere erano la mia ultima…”Speranza”.
Nel frattempo Geppetto uscì a fare provviste. Quando il falegname tornò a casa trovò la tavola apparecchiata. Ma le pere erano ancora da mangiare. Fu così che Pinocchio prese le sue pere, la sua seggiola ed andò a sedersi a dieci metri dal tavolo imbandito. (Il tavolo era molto pericoloso, infatti essendo “imbandito”, vestiva un vistoso fazzoletto sul mento. Ma non era questa la ragione che aveva spinto il burattino ad allontanarsi da esso.)
-Pinocchio, perché ti allontani dalla tavola per mangiare le tue pere?- Chiese incuriosito Geppetto. –Ma come, non lo sai? Anche i medici raccomandano di mangiare la frutta…Lontano dai pasti.- Rispose il burattino.
Proprio in quel momento fece ritorno il grillo parlante. –Vedi Pinocchio, che quel che ti è accaduto possa servirti da lezione. Un po’ come quell’uomo che andò a visitare un vulcano su di un’isola. Il vulcano era attivo da giorni e la guida gli aveva raccomandato di non sporgersi troppo, oltre le transenne, che dividevano la distanza di sicurezza. Lui fece di testa sua e finì col cadere nel bel mezzo della lava. I suoi amici disperati ed impauriti cercarono a stento di salvarlo, ma quando lo tirarono fuori dalla lava poterono recuperarne solo la testa, il busto ed il ventre. Fu così che nacque il proverbio: “Uomo avvisato…mezzo salvato.”-
Detto questo, il saggio grillo se ne andò e Pinocchio ed il suo babbino poterono finire di consumare il pranzo.

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