Comte e il positivismo
Il positivismo francese ed europeo
Questo pensiero si afferma a partire dagli anni 40 dell'800. Non si può prescindere dalle caratteristiche generali del positivismo europeo per comprendere il pensiero di Comte. Egli è stato il padre della sociologia, la scienza che studia i gruppi umani e il loro comportamento.
Come l'illuminismo (originatosi in Inghilterra), il positivismo è un movimento filosofico, il quale nascerà in Francia. Diventa un movimento di portata europea solo a metà dell'800.
Il centro di questo movimento filosofico è rappresentato dall'esaltazione della scienza. La scienza diventa il centro dentro al quale ruota tutta la sua visione del mondo.
Il positivismo conserva però un atteggiamento quasi metafisico nei confronti della scienza. Non viene considerata in maniera critica, valutata a partire dalle sue possibilità e i suoi limiti, ma viene, in maniera acritica, metafisicizzata. Si pone la scienza al posto di quella soggettività, di quello spirito, che era stato il centro delle filosofie occidentali precedenti. Tutto si concentra sulla celebrazione acritica dei poteri della scienza. Il positivismo porta a compimento quella rivoluzione scientifica di due secoli fa, della tecno-scienza occidentale e della mentalità che da questa discende.
La metafisica e la tecnica in questo caso non sono due cose diverse, né tantomeno si tratta di cose in contraddizione tra loro.
Il metodo scientifico è un metodo nometetico, quel metodo che pone (e cerca) delle leggi generali; è un metodo generalizzante. È il metodo delle scienze naturali, cioè di quelle scienze che si contrappongono alle scienze dell'uomo (il cui metodo è detto ideografico), esso ha a che fare con il procedimento della generalizzazione logico-matematica, e cioè con quella procedura in base alla quale i fenomeni indagati vengono prima risolti in dati misurabili matematicamente (quantità) e poi compresi sinteticamente all'interno di leggi generali destinate a diventare teorie scientificamente valide.
Questo è il metodo che i positivisti come Comte pretendono di applicare non solo alle leggi della natura ma a tutte le scienze.
Pochi anni più tardi, in Italia nel 79 e in Francia nel 70, cominciano ad essere istituite le prime cattedre di sociologia, e nasce in questi anni l'antropologia. Questo perché il positivismo non si capisce adeguatamente se non lo si considera sempre accompagnato da un'altra mentalità, quella evoluzionistica. Il positivismo è sempre anche evoluzionistico. Qui viene interpretato l'evoluzionismo immettendo un giudizio di valore, in tal modo: ciò che si trova al gradino più basso della sequenza evolutiva, è un qualcosa di inferiore rispetto agli altri, non particolarmente buono, nobile. All'altro estremo, si trova il superiore, dal punto di vista sia materiale che morale, spirituale. Al termine di questa sequenza evolutiva, per Comte c'è la sociologia; e in generale vi è la civiltà europea, che ha il dovere di occidentalizzare le altre culture.
Con pensatori come Mill e Spencer l'evoluzionismo diventa un vero e proprio schema filosofico, dal quale si cercherà di costruire una nuova filosofia della storia. Il progresso rappresenta quindi la legge necessaria ed inesorabile della storia, non solo della realtà naturale ma anche della realtà sociale.
Il positivismo utilitaristico (che diventerà evoluzionistico con Spencer) è di stampo inglese, il positivismo sociale (con Cattaneo) era italiano, il positivismo sociologico/metafisico era prettamente francese.
L'evoluzionismo era però presente in tutte le accezioni del positivismo; e da questo punto di vista quello italiano era quello più "sano", più attento ai problemi effettivi del sociale.
La matrice dell'evoluzionismo filosofico è rappresentata dalla dottrina del trasformismo biologico fatta da Darwin. Rappresenta, quella di Darwin, solo una base, che viene poi combinata con la concezione dialettica dell'infinito; e da questo, il finito si risolve nell'infinito.
L'evoluzionismo filosofico è una vera e propria filosofia della storia, un modo dialettico romantico di leggere la storia, dove il finito è solo una parziale manifestazione dell'infinito.
Sotto questo aspetto, l'evoluzionismo positivistico è l'estensione al mondo della natura e al mondo sociale del concetto di storia elaborato nell'idealismo romantico. La storia viene considerata un processo di sviluppo necessario che corre inesorabilmente verso il progresso.
Comte
Ci sono due accezioni del positivo in Comte, innanzitutto, positivo è ciò che è reale, e poi, positivo è ciò che si può conoscere scientificamente.
Centro della sua filosofia è la legge dei tre stadi, la quale corrisponde alla sequenza evoluzionistica, attraverso la quale Comte legge la storia dell'umanità, e soprattutto la storia della conoscenza umana. Secondo Comte quindi l'umanità avrebbe attraversato tre stadi. Ed è irreversibile, una volta arrivati ad uno stadio, non si può tornare indietro. È segnata da una profonda teleologia, ovvero finalistica.
Vi sono tre stadi: lo stadio teologico o fittizio, lo stadio metafisico o astratto, e lo stadio positivo o scientifico. Questo schema lo applica non solo alla storia dell'umanità in generale, ma anche alla storia personale di ogni uomo.
Nel primo stadio, vi è la monarchia teocratica e militare, per passare poi nel secondo alla sovranità popolare, e infine nel terzo alla moderna società industriale.
Al primo stadio la facoltà fondamentale è l'immaginazione, nel secondo la ragione speculativa, ed infine la ragione scientifica nel terzo. Quest'ultima è una ragione strumentale, pratica, tecnica.
L'enciclopedia delle scienze, ovvero il progetto di Comte dove cerca di dare una giusta collocazione ad ogni scienza, deriva proprio da questo suo schema.
Classifica poi le scienze partendo dalle attività umane, dividendole in teoria e pratica. Solo dalla teoria parte un'altra distinzione tra scienze astratte e concrete. È uno schema dicotomico, in quanto prende in considerazione solo una parte delle due ramificazioni. Dalle scienze astratte si divide ancora in fisica inorganica e organica. Dall'inorganica si ha l'astronomia e la chimica; dall'organica la biologia e la sociologia.
Questo schema ha sia una struttura dicotomica (segue soltanto una delle due biforcazioni), sia evoluzionistica (parte dal semplice per arrivare al complesso).
Tre cose vengono escluse, la matematica, la logica e la psicologia:
La matematica viene esclusa dallo schema non perché non sia importante ma perché è la base di tutte le scienze.
La logica è esclusa invece perché non esiste una logica generale astratta, ma esistono tante logiche per ognuna delle scienze prese in esame.
La psicologia perché non è una scienza e non ha la pretesa di esserlo.
Comte definisce la sociologia una vera e propria fisica sociale, e rappresenta la perfezione ultima nella catena evoluzionistica. Divide ancora la sociologia in due momenti: la statica e la dinamica sociale. Come statica si occupa delle relazioni necessarie all'interno di un sistema sociale. Come dinamica sociale studia invece le variabili, i progressi, i regressi, i cambiamenti.