Letteratura Latina: schemi e mini-riassunti III liceo

Svetonio

Fa parte della cosiddetta "storiografia minore", in quanto attinge a tutte quelle fonti a cui Tacito non si sarebbe sicuramente avvicinato. Scrive il "De Viris Illustribus" e il "De Vita Caesarum" (le vite dei cesari).
Ha uno stile particolare che si distacca dal normale stile cronologico, in quanto tratta nascita-adolescenza e avvento al potere del principe in maniera cronologica, per poi passare ad una descrizione sincronica dell'imperatore, divisa in singoli capitoli. L'analisi avverrà quindi per caratteristiche morali e non cronologica.
Sceglie questo modello perché la storia a Roma non viene più scandita dal succedersi delle cariche pubbliche (i consoli venivano eletti ogni anno), ma tutto è scandito dal succedersi dei vari principi.
Lo stile è sobrio e asciutto, aperto al colloquialismo della vita quotidiana senza rinunciare al rigore formale. È una scrittura agile, veloce, e senza ricercatezze arcaizzanti.

Apuleio

Apuleio appartiene al filone della seconda sofistica, e la sua opera è il condensato della cultura di un intera epoca, tra cui anche il culto magico della parola.
La sua opera più importante sono le Metamorfosi, che gli antichi conoscevano come "l'asino d'oro". Narra della vicenda di un giovane, Lucio, che per errore viene trasformato in asino e solo dopo diverse peripezie riuscirà a tornare umano. È inserita, inoltre, la celebre storia di Amore e Psiche, nel 6 libro dell'opera.
L'opera si compone di 11 libri, e probabilmente il più importante è proprio l'11, in quanto spiega la purificazione di Lucio che si fa iniziare al culto di Iside e Osiride, metafora del cammino spirituale di Apuleio stesso.
Pare che sia Apuleio che un certo Luciano di Samosa attingano per la loro opera ad un'altra, citata da Fozio, intitolata "Metamorfosi", scritta da Lucio di Patre.
Apuleio riprende il larga parte lo stile della fabula milesia, così come è testimoniato anche dall'incipit dell'opera; inoltre, il tema che fa da padrone è proprio quello della curiositas.
Si può considerare come un romanzo di formazione, e come un romanzo picaresco, dove le peripezie sono il nucleo fondamentale dell'opera.
Lo stile è molto vivace e la lingua è scintillante e originalissima. Le vicende appaiono quasi tutte separate tra loro, legate solo dal ciclo di purificazione proprio di Apuleio.
Apuleio riesce a render vive le situazioni nell'opera, c'è un lavoro fine di intarsio, di tessitura raffinata dal punto di vista sintattico. Tutto è legato anche attraverso sensazioni olfattive e visive, oltre che in maniera logica. La vita è un palcoscenico, uno spettacolo, che Apuleio riesce a render vivo attraverso il sapiente e complesso uso della parola.

Apologisti

Tertualliano

Era un avvocato, e dalla sua stessa esperienza professionale ricava lo spirito battagliero, che lo fa portavoce di una violenta opposizione verso i pagani.
Mira soprattutto a convertire le generazioni future al cristianesimo, e non i pagani. Va verso un intransigente integralismo, tanto da arrivare a demonizzare ogni figura femminile.
Ha un gusto per l'improperio e il suo stile ha una forte connotazione retorica; allo stesso tempo è molto aspro e fatto di parole tecniche e gergo avvocatizio.
Sono da ricordare comunque alcune riflessioni, come nell'apologetica, sul rapporto religione e stato, e l'idea dell'anima naturaliter cristiana, ovvero che l'anima stessa, se non indottrinata, si rivolge naturalmente a un unico dio in casi di difficoltà. Altra opera importante è il De Idolatria, dove si scaglia contro il paganesimo.

Minucio Felice

A differenza di Tertulliano, ha un atteggiamento molto più equilibrato e pacato, e mira a convincere il lettore mediante argomentazioni logiche, piuttosto che mirando ad emozionarlo come Tertulliano.
Ha come modello stilistico Cicerone, e si distingue in una forza visiva molto dirompente, come negli scorci.
Il suo è un cristianesimo dei ceti dirigenti, dove si vuole che il cambiamento di religione segua ad una conservazione dell'ideologia classica, senza rivolte popolari.